Milano, 26 nov. (AdnKronos Salute) - Infedeli per colpa del Dna. La scienza fornisce un nuovo alibi ai partner inclini alla scappatella extraconiugale, puntando il dito contro una possibile ereditarietà del 'vizio'. Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori australiani dell'università del Queensland, diretti da Brendan Zietsch, il 63% dei comportamenti fedifraghi negli uomini e il 40% nelle donne potrebbero essere legati a un'interferenza genetica. Il Dna, insomma, ci mette lo zampino e spinge al tradimento. In particolare, l'équipe ha identificato nelle donne un singolo gene le cui variazioni potrebbero renderle più predisposte all'infedeltà di coppia.
Zietsch e colleghi - in una ricerca riportata dal 'Sunday Telegraph' - hanno esaminato dati relativi a 7.300 gemelli fra 18 e 49 anni d'età, tutti impegnati in relazioni di lunga data. Del campione, il 9,8% dei maschi e il 6,4% delle femmine avevano avuto due o più partner sessuali nei 12 mesi precedenti. Gli scienziati hanno confrontato le abitudini rilevate sia fra gemelli identici, che condividono l'intero patrimonio genetico, sia non identici, con Dna differente. Attraverso modelli d'analisi specifici, hanno quindi analizzato quanto le differenze di comportamento fossero legate al corredo genetico.
"Il nostro studio - conclude Zietsch - dimostra chiaramente che l'assetto genetico delle persone influenza la misura in cui sono inclini ad avere rapporti sessuali esterni alla relazione 'ufficiale'".