Salute

Ricerca: figli di migranti più simili a coetanei stranieri che a genitori

Studio Gb, bengalesi britannici modificano valori e modalità di pensiero in una generazione

Milano, 14 gen. (AdnKronos Salute) - Stranieri sempre meno integrati? E' un luogo comune duro a morire. Secondo uno studio inglese, infatti, basta una generazione perché le abitudini dei migranti cambino, allontanandosi da quelle del Paese di provenienza. La ricerca, guidata dall'università di Exeter e pubblicata su 'Plos One', ha studiato la comunità del Bangladesh del London Borough of Tower Hamlets, un quartiere a Est della capitale britannica dove i bengalesi rappresentano il 32% della popolazione totale. Gli scienziati hanno coinvolto 108 migranti di prima generazione, trasferiti in Gb dopo i 14 anni, comparandoli con 79 bengalesi nati e cresciuti in Gb da genitori di prima generazione.

In linea con gli studi precedenti, i ricercatori hanno trovato differenze tra le caratteristiche psicologiche dei migranti di prima generazione e quelle dei residenti in Gb, figli di persone nate e cresciute in Inghilterra. Per esempio, le persone cresciute in Bangladesh tendono al collettivismo, dando molta importanza alla famiglia e alla comunità e lavorando in gruppo. I non migranti che vivono nella stessa zona di Londra tendono in media a comportamenti meno collettivistici. Un altro esempio riguarda il modo in cui le persone spiegano i comportamenti: per esempio, uno studente bocciato a un esame viene considerato dagli inglesi 'doc' non abbastanza intelligente oppure pigro. I bengalesi di prima generazione, invece, potrebbero dire che il ragazzo è stato bocciato perché non è stato abbastanza supportato o a causa della pressione accademica.

Secondo gli scienziati, però, in appena una generazione, queste differenze si riducono notevolmente. In media, i figli di bengalesi inglesi si dimostrano meno collettivisti dei loro genitori e per le azioni delle persone puntano maggiormente il dito sulle responsabilità individuali. Il cambiamento avviene nonostante la seconda generazione conservi affinità culturali con i propri padri, come la religione e la lingua.

Per Alex Mesoudi, autore principale dello studio, i risultati suggeriscono che le comunità si integrano in modo più efficace di quanto si pensi nello spazio di una generazione.

"Questo lavoro - afferma - dovrebbe fugare i timori che i migranti non riescano ad integrarsi a causa delle differenze sociali e culturali inalterabili. Alcune indagini hanno dimostrato che la metà dei cittadini britannici ritengono non si possa essere 'veramente britannico' se non si hanno origini inglesi, ma il nostro studio mostra un rapido spostamento nel giro di una singola generazione verso gli stessi valori e stili di pensiero inglesi, anche se i bengalesi britannici di seconda generazione conservano la loro identità attraverso la lingua e la religione".

14 gennaio 2016 ADNKronos
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