Roma, 4 ago. (AdnKronos Salute) - Dalla mezza età, il cervello di chi è oversize presenta 'sembianze' simili a quelle di chi ha 10 anni in più a livello di sostanza bianca, il tessuto che collega le aree del cervello trasmettendo le informazioni che devono essere comunicate tra le varie aree. Questo secondo una nuova ricerca condotta dall'Università di Cambridge, che si è guadagnata le pagine della rivista 'Neurobiology of Aging'.
Il nostro cervello si riduce naturalmente con l'età, ma gli scienziati stanno raccogliendo sempre più prove secondo cui l'obesità - già collegata a condizioni come il diabete, il cancro e le malattie cardiache - può influenzare anche l'insorgenza e la progressione dell'invecchiamento cerebrale. Tuttavia, mancavano studi diretti a sostenere questo link. I ricercatori britannici hanno così esaminato l'impatto dell'obesità sulla struttura del cervello di 473 individui di età compresa tra 20 e 87 anni reclutati dal centro per l'invecchiamento e le neuroscienze di Cambridge.
Hanno diviso i partecipanti in due categorie in base al peso: magri e in sovrappeso. E hanno trovato notevoli differenze nel volume della materia bianca nel cervello di individui in sovrappeso rispetto a quello delle loro controparti più snelle: in particolare, chi era 'oversize' ha subito una riduzione del volume.
Il team ha poi analizzato l'aspetto dell'età, scoprendo che una persona in sovrappeso a 50 anni ha un volume di materia bianca paragonabile a una persona magra di 60 anni, il che implica una differenza di età cerebrale di 10 anni. Queste differenze si osservano però dalla mezza età in poi, suggerendo il nostro cervello passa un periodo particolarmente vulnerabile in questa fase della vita. "Sarà importante scoprire se questi cambiamenti possano essere reversibili con la perdita di peso", suggeriscono gli esperti.