Roma, 12 ott. (AdnKronos Salute) - "Temiamo fortemente, anzi prevediamo, una procedura d'infrazione europea nei confronti dell'Italia" per lo scorretto recepimento della direttiva 2010/63/Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. A dirlo Paolo Bonaretti, consigliere per le Politiche industriale e competitività del ministero dello Sviluppo economico, partecipando oggi a Roma all'incontro 'Sostanze d'abuso e ricerca preclinica: quali prospettive', organizzato da Research 4 Life.
"Affrontare questo tema - ha evidenziato - è importante, perché per il Governo questo è un asset fondamentale per il futuro del Paese. Su questo mi pare ci sia piena chiarezza. Il valore della ricerca scientifica di base nel settore delle scienze della vita, in Italia, è molto alto: lo testimoniano il numero e la qualità delle pubblicazioni dei nostri ricercatori". Che però si scontrano ancora oggi con "la scarsità dei fondi pubblici. Non a caso, nel Piano nazionale ricerca, le scienze della vita sono segnalate come priorità: stiamo cercando di potenziare gli investimenti soprattutto in ricerca di base, ma abbiamo bisogno anche di infrastrutture e partnership col privato. E la revisione delle norme sui test animali è fondamentale per creare un ambiente favorevole" agli studi.
Da parte sua Katrin Schutte, della direzione generale Ambiente della Commissione europea, fa sapere che Bruxelles "ha completato una valutazione della trasposizione della direttiva da parte dell'Italia, c'è un dialogo in corso con le istituzioni nazionali, ma non posso anticipare nulla su tempi e contenuti". Schutte però sottolinea che "le indicazioni sugli ambiti in cui si possono, o meno, utilizzare animali a fini scientifici non dovrebbero essere limitate o ampliate, perché nella direttiva sono molto chiare".