Roma, 10 feb. (AdnKronos Salute) - Armi, droga e incidenti automobilistici. Ecco i tre elementi che spiegano la metà del divario registrato tra la durata della vita media degli americani e quella - più lunga - di altri abitanti dei Paesi ad alto reddito. A puntare il dito contro questi tre fattori è uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association, che rimbalza sul 'Washington Post'.
La ridotta durata della vita media americana è stata per anni motivo di studio: l'aspettativa di vita degli statunitensi maschi è di 76 anni (81 anni per le donne), circa 2,2 anni in meno rispetto agli abitanti di numerosi Paesi ad alto reddito (secondo i dati del 2012). Se finora si puntava il dito su malattie croniche, obesità, fumo e difficoltà di accesso all'assistenza sanitaria, Andrew Fénelon, ricercatore del National Center for Health Statistics, ha deciso di guardare altrove. L'idea è che overdose, ferite da arma da fuoco e incidenti d'auto hanno un effetto sottostimato sulla speranza di vita media negli Usa. Fenelon ha cercato di capire che cosa accadrebbe se gli uomini di tutto il mondo semplicemente smettessero di morire per queste che sono le tre maggiori cause di decesso non legate a malattia.
Infatti se il ruolo di questi elementi fosse stato ridotto, anche la disparità nella longevità tra americani e abitanti dei Paesi occidentali sarebbe dovuta restare la stessa. Lo studioso ha scoperto invece che l'aspettativa di vita aumenterebbe più negli Stati Uniti che in altri Paesi - di un anno intero - cancellando così con un colpo di spugna circa la metà dello svantaggio che gli uomini americani devono affrontare per arrivare alla tarda età. E pare che a contare di più, fra i tre 'mali', siano proprio le armi da fuoco, la cui regolamentazione ha acceso un dibattito notevole negli Stati Uniti.