Roma, 26 giu. (AdnKronos Salute) - Studi falsificati, risultati non riproducibili, troppo sensazionalismo e ricerche mal disegnate o condotte in modo non ottimale. Non sono pochi i casi di scienziati scoperti a ingannare colleghi e riviste scientifiche, tanto che di recente l'Economist ha parlato di 'guai in laboratorio'. Ora un gruppo di scienziati di punta di vari atenei americani - fra cui la Carnegie Mellon University, l'University of California, il Mit, la Georgia Tech - lancia su 'Science' un appello a migliorare gli incentivi per assicurare l'integrità della ricerca scientifica.
Il cammino è articolato ma i passi fondamentali sono semplici, secondo gli scienziati. A partire da una miglior formazione etica dei ricercatori, ma anche una maggior condivisione di dati e risultati, e da un richiamo agli autori a non 'gonfiare' le proprie scoperte. Ma anche i media sono chiamati in causa: è cruciale una narrazione più attenta e meno sensazionalistica, se vogliamo che la scienza funzioni e porti risultati concreti.