Palermo,29 ott. (AdnKronos Salute) - "Chiediamo lo stop dei corsi dell'università di medicina rumena a Enna, e alla Regione di fare chiarezza sulle convenzioni sottoscritte dalla Fondazione Proserpina con gli assessorati regionali alla Salute e alla Formazione da un lato, e con l'Asp di Enna dall'altra". Ad avanzare la richiesta sono i rettori delle 3 università siciliane di Messina, Pietro Navarra, di Catania, Giacomo Pignataro, e Franco La Mantia, pro rettore dell'università di Palermo.
I 3 hanno convocato questa mattina una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, per fare chiarezza su una vicenda che, sottolinea Pignataro, "non riguarda interessi corporativi delle università, ma gli interessi degli studenti e dei giovani medici e il loro diritto ad avere regole che vengano rispettate". Sul tavolo l'attivazione, a Enna, di corsi di medicina gestiti dalla Fondazione Proserpina in collaborazione con l'università rumena 'Dunarea De Joso' di Galati. I corsi sono stati dichiarati illegittimi dal Miur, e ieri il prefetto di Enna ha fatto sapere che sono in corso "gli opportuni accertamenti" e che al momento la Fondazione Proserpina non ha provveduto a richiedere l'iscrizione nell'apposito registro istituito in Prefettura.
"E' una questione sulla quale non saremmo voluti intervenire - spiega il rettore dell'università di Catania, ringraziando il ministero dell'Istruzione per il suo intervento - ma è necessario che la Regione faccia chiarezza sul suo ruolo. Quello che è certo è che la Fondazione Proserpina, che fra l'altro sembra non essere una Fondazione ma una srl, ha stipulato 2 convenzioni, una ad agosto di quest'anno con gli assessorati alla Salute e alla Formazione e l'università Kore di Enna, e un'altra nel 2014 con l'Asp di Enna".
Convenzioni che, a detta dei rettori delle università siciliane, sarebbero prive di un fondamento giuridico e "non si spiega come siano state sottoscritte dalla Regione". Per questo, sottolinea Navarra, "chiediamo al Parlamento siciliano un intervento affinché la Regione revochi queste 2 convenzioni che riteniamo dannose per gli studenti, ma anche per l'intero sistema sanitario del Paese". I 3 rettori, giorni fa, hanno anche scritto una lettera al presidente della Regione "sottolineando le incongruenze di questa situazione".