Roma, 16 giu. (AdnKronos Salute) - Negli ultimi anni si è registrato nel nostro Paese un notevole incremento di esami che utilizzano radiazioni ionizzanti. E i numeri in pediatria fanno riflettere: su circa 8,5 milioni di 'under 14' (corrispondente al 14% dell'intera popolazione), gli esami radiologici eseguiti annualmente nel nostro Paese sono quasi 40 milioni, di cui circa un decimo pediatrici. Quattro milioni circa, dunque, e questo nonostante un'ingiustificata esposizione alle radiazioni ionizzanti possa aumentare la probabilità di effetti dannosi alla salute nel lungo periodo. Proprio per promuovere la radioprotezione in ambito pediatrico e aumentare la consapevolezza sul buon uso dell'imaging radiologico, parte un progetto ad hoc.
A idearlo tre società scientifiche - Aifm (Associazione italiana di fisica medica), Sip (Società italiana di pediatria) e Sirm (Società italiana di radiologia medica) - che hanno deciso di unire le forze per promuovere l'appropriatezza di questi esami. Il progetto 'Radiazioni in pediatria' si svilupperà in due fasi: la prima prevede un'attività di formazione sui pediatri iscritti alla Sip, con l'obiettivo di migliorare o aumentare il livello di conoscenza delle problematiche legate all'appropriatezza degli esami radiologici.
"In Italia - evidenzia Giovanni Corsello, presidente Sip - manca una specifica formazione dei pediatri e del personale sanitario in generale in materia di appropriatezza degli esami radiologici e di radioprotezione, spesso sottovalutata già all'interno dei corsi universitari e men che meno affrontata nei corsi di aggiornamento".
Per individuare i bisogni formativi dei pediatri, sarà sottoposto loro un questionario predisposto dalle tre società scientifiche. Saranno così definiti i temi oggetto dei corsi, al termine dei quali sarà elaborato un documento comune nel quale si risponda ai quesiti clinici sull'appropriatezza degli esami e siano chiariti i temi dell'ottimizzazione e dell'appropriatezza prescrittiva.
La seconda fase, spiegano i promotori del progetto, ha l'obiettivo di informare i familiari dei bambini sui benefici e sui rischi delle procedure radiologiche, fornendo elementi per poter dialogare e comprendere più facilmente ciò che viene detto loro dagli operatori sanitari. Sarà realizzata una campagna informativa, utilizzando strumenti comunicativi facili e accessibili.
"Occorre perseguire con determinazione i principi di giustificazione e ottimizzazione degli esami radiologici che sono alla base della radioprotezione del paziente", spiega Luisa Begnozzi, presidente Aifm. "Occorre impegnarsi nel contenere il numero degli esami e nella ricerca della minima dose radiante possibile per singolo esame, perché solo riportando allo stretto necessario il numero degli esami eseguiti 'al meglio' potremmo ridurre il rischio collettivo", concludono Sergio Salerno e Claudio Granata, delegati per il progetto dalla Sirm.