La Cina ha lanciato una piattaforma nazionale di e-learning per i 180 milioni di studenti costretti a casa dall'emergenza da coronavirus. Le misure di isolamento raccomandate dalle autorità sanitarie - una sorta di quarantena estesa - per limitare al minimo le occasioni di possibile contagio, hanno fatto slittare a tempo indeterminato l'inizio del nuovo semestre scolastico, inizialmente programmato per il 17 febbraio. Per tenere gli studenti impegnati e non restare troppo indietro con il programma, le scuole di ogni livello sono state invitate a trasferire lezioni e confronti con gli insegnanti nel cloud.
Classi virtuali. Come riporta l'agenzia di stampa cinese Xinhua, le modalità di istruzione si differenziano in base all'età. Gli studenti delle elementari potranno accedere alle lezioni attraverso uno dei canali della TV di stato cinese. Gli alunni della scuola secondaria (medie e superiori) useranno una piattaforma di apprendimento online sulla quale sono state caricate, già nella prima settimana, 169 lezioni di 12 diverse materie.
Per assicurarsi che i 50 milioni di studenti di questo secondo gruppo possano collegarsi simultaneamente, il governo cinese ha stretto accordi con i principali operatori telefonici del Paese (China Mobile, China Unicom, China Telecom) e con alcune aziende del settore tecnologico come Huawei, Baidu e Alibaba, per supportare la piattaforma con una connessione a banda larga di 90 terabyte e 7000 server. Gli insegnanti guideranno nella scelta delle materie da studiare e nell'assegnazione dei compiti attraverso piattaforme come Wechat o software per la videocomunicazione web e le riunioni online come Fastmeeting.
Se per le scuole primarie e secondarie si tratta di un primo esperimento di e-learning, orientato a un ripasso generale degli argomenti trattati in attesa che riaprano le aule, le Università hanno ufficialmente iniziato online il semestre primaverile, con tanto di sistemi di supporto per i docenti e gruppi di discussione in chat per gli studenti. Trasformando l'emergenza in un'opportunità per migliorare digitalizzazione e informatizzazione dell'insegnamento.
Mostre e concerti. Anche musei, gallerie d'arte, teatri e locali costretti temporaneamente a chiudere i battenti hanno trovato online una via di fuga dalla quarantena obbligata. Come riporta il sito dello Smithsonian, a gennaio il governo cinese ha inviato una lettera ai musei invitando ad «arricchire la vita spirituale e culturale delle persone durante l'epidemia» con esibizioni in cloud delle mostre programmate per questi mesi. Molti musei hanno risposto all'appello arricchendo la propria offerta digitale, e ora un centinaio di esibizioni sono accessibili online, collegandosi al sito della National Cultural Heritage Administration cinese.
Nel 600esimo anniversario del completamento della Città Proibita (il palazzo imperiale delle dinastie Ming e Qing a Pechino) è stato reso disponibile un tour in 3D del complesso; anche i guerrieri di terracotta del Museo del Sito del Mausoleo dell'imperatore Qinshihuang sono apprezzabili online.
Una famosa sala per concerti punk-rock di Wuhan - la VOX Livehouse - ha inoltre deciso di trasmettere in streaming i concerti annullati nella città in quarantena, popolare tra gli appassionati di questo tipo di musica. L'iniziativa ha fatto moltiplicare gli eventi di questo tipo, con concerti di un nuovo tipo di "musica da camera" per combattere la noia e l'isolamento di chi per il momento non può lasciare le proprie case.