Le patatine fritte sono uno degli alimenti industriali più diffusi. Contengono molti grassi o oli di frittura. Le patatine fritte cotte con sego di carni bovine, lardo o altri grassi animali apportano grassi saturi dannosi per il colesterolo. Se si utilizza invece l’olio parzialmente idrogenato il colesterolo si riduce. A livello industriale, una volta che le patate hanno subìto i trattamenti di lavaggio, sbucciatura, taglio e asciugatura, vengono fritte a una temperatura di circa 180 gradi Celsius in olio vegetale. Dopo la frittura vengono raffreddate e surgelate.
[Perché ci piacciono tanto patatine fritte e gelati?]
Piacciono a tutti
Le cosiddette patatine “oven” (da forno), che danno la possibilità di saltare la frittura “rinvenendole” in forno, sono lo stesso prodotto ma con una frittura in linea di produzione più lunga, in modo che diventino praticamente già pronte. In media, per ogni 100 grammi di patate sono presenti 6-7 grammi di grassi, ma bisogna leggere l’etichetta sulla confezione perché le dosi possono cambiare da marca a marca.
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