L’unica differenza tra il rischio di ammalarsi che corre un fumatore rispetto a un non-fumatore è data dalla quantità di fumo e di nicotina che viene respirata in maniera continuativa. Dagli studi risulta che anche nell’organismo di chi è esposto alla combustione delle sigarette altrui si accumulano le sostanze nocive per l’organismo: nella saliva e nelle urine di chi vive con un fumatore, per esempio, si rileva la presenza di cotinina, la sostanza nella quale l’organismo trasforma la nicotina, in una quantità che è pari all’1% rispetto a quella presente nel convivente.
Ricerche americane hanno provato invece che per chi respira il fumo del coniuge o dei colleghi il rischio di tumore polmonare aumenta del 15-20%, e che per le mogli di fumatori accaniti la probabilità di avere disturbi cardiaci è doppia rispetto a quella delle donne non esposte al fumo.
Inoltre vivere con un fumatore può essere particolarmente dannoso per i bambini, che corrono un rischio di infezioni quattro volte superiore al normale: si indebolisce il loro sistema immunitario e diventano allora più comuni raffreddori, bronchiti, tonsilliti, tracheiti, otiti, e aumenta la probabilità di attacchi d’asma.