I cibi che portiamo in tavola contengono anche frammenti di insetti, che finiscono lì durante i processi di lavorazione.
Colazioni pericolose
È difficile stimarne la quantità, ma i prodotti più a rischio sono le farine e i derivati, il cacao, il caffè e le marmellate. La legislazione italiana, su questo punto, è vacante, anche perché zampette, ali, antenne e quant’altro non sono nocivi e non esistono quindi limiti massimi per la loro presenza nei cibi.
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Stati Uniti più severi
Questi limiti esistono invece negli Stati Uniti, dove gli alimenti possono generalmente contenere al massimo 50 frammenti di insetti in 50 grammi di prodotto. Il metodo ufficiale per l’individuazione dei pezzettini di insetti è il filth test: un campione dell’alimento, predigerito in ambiente acido, è sottoposto a trattamenti che isolano le impurità. Il materiale raccolto quindi viene poi disposto su vetrino da laboratorio e osservato al microscopio.
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