Quante persone hanno effettivamente avuto la COVID-19 - e non hanno potuto fare il tampone, oppure l'hanno contratta in forma molto lieve? È la domanda chiave per conoscere la reale letalità del virus nelle diverse fasce di popolazione, ma soprattutto per allentare, gradualmente, le misure di lockdown. Per provare a rispondere l'OMS è pronta a lanciare Solidarity II, un secondo studio globale coordinato, dopo quello sulle cure sperimentali, che possa portare a risultati rapidi e condivisi.
Fronte comune. Diversi Paesi, e diverse regioni all'interno dei singoli Paesi, hanno in questi giorni annunciato di avere in programma campagne di test degli anticorpi sulla popolazione, per capire chi sia potenzialmente immune al contagio perché ha già superato l'infezione (sempre che di COVID-19 non ci si possa riammalare). Stando a quanto scrive Science, Solidarity II, che sarà lanciato a giorni, è l'esito finale di un progetto in tre parti che coinvolgerà sei nazioni (per ora non specificate).
In primo luogo, l'OMS sta lavorando con i Paesi più colpiti dalla pandemia per raccogliere il numero maggiore di informazioni su quante persone mostrino gli anticorpi al SARS-CoV-2. Per ottenere dati che siano il più possibile uniformi e confrontabili, l'OMS ha pubblicato diversi protocolli standard di ricerca che tutti possano seguire nel somministrare i test sierologici, e sta aiutando i vari Paesi ad adattare questi protocolli alle loro condizioni attuali. Infine, con Solidarity II, l'OMS aiuterà gli scienziati coinvolti a condividere i risultati per arrivare più in fretta ad un quadro globale.
Grazie, scienza. Lo studio dovrebbe durare un anno o più, ma i primi risultati importanti dovrebbero essere disponibili tra qualche mese. Altri gruppi di lavoro che stanno compiendo test sierologici sugli anticorpi in modo indipendente, come quelli delle Università di Stanford o di Bonn, hanno adeguato il protocollo di ricerca alle linee guida dell'OMS. Questi studi aiuteranno a capire quanta parte della popolazione globale sia ora potenzialmente immune al contagio o perché i bambini sembrino contrarre la COVID-19 in forma attenuata.
Individuare i guariti sarà importante anche perché il loro siero sanguigno può essere prezioso per contrastare l'infezione in chi ancora lotta con la malattia. L'OMS starebbe intanto studiando un terzo trial globale, Solidarity III, che cercherà di capire se ci siano farmaci già disponibili da somministrare ai lavoratori a più alto rischio (come il personale sanitario) per proteggerli dal contagio.