Un'analisi pubblicata su Clinical Psychology Review ha passato in rassegna 123 studi per determinare quali fossero i deliri più comuni al mondo e se fossero influenzati dal livello di reddito, dalla disuguaglianza o dalla religiosità delle popolazioni dei 30 Paesi considerati. È emerso che la tipologia di idee deliranti sono simili nei diversi Stati analizzati, a prescindere dalle differenze culturali.
Il delirio è un disturbo del pensiero, un'idea errata che una persona mantiene in modo patologico e senza possibilità di essere convinta con la logica. Il delirio è sintomo di altre malattie, come la schizofrenia, il disturbo bipolare o la depressione grave. Il disturbo delirante, invece, può apparire da solo e si manifesta solo tramite allucinazioni.
La scala dei deliri. Il delirio più frequente al mondo è quello persecutorio, che colpisce il 64,5% delle oltre 10.000 persone incluse nella ricerca: chi è affetto da questa patologia ha sempre la sensazione di essere seguito da qualcuno; al secondo posto (una persona può soffrire di diversi deliri contemporaneamente) il delirio di riferimento (ne è affetto il 39,7% della popolazione), il credere che fatti o oggetti casuali – libri, testi di canzoni, giornali – abbiano un riferimento importante e spesso negativo riguardante se stessi; al terzo posto (28,2%) i deliri di grandezza, ovvero la sopravvalutazione di sé (alcuni arrivano a pensare di essere grandi leader o artisti); oltre una persone su cinque (il 21,6%) soffre di delirio di controllo, che si basa sull'idea che i nostri sentimenti, impulsi o pensieri siano controllati da una forza esterna; infine, al quinto posto (18,3%), troviamo il delirio religioso: chi ne è colpito crede di avere una comunicazione diretta con Dio o pensa di avere una missione salvifica.
Redditi e religione. Gli autori sottolineano che i risultati non hanno evidenziato differenze in funzione della prevalenza dell'ateismo, tuttavia è emerso che i deliri religiosi e di controllo sono più frequenti nei Paesi in cui vi è una maggiore disuguaglianza di reddito nella popolazione.
Le origini dei deliri. Uno studio del professore di psichiatria dell'Università di Granada Jorge Cervilla ha rivelato che esiste una predisposizione familiare che porta allo scatenamento di questi disturbi: questa parte biologica si unisce a quella psicologica, «nella quale può influire molto l'ambiente in cui si cresce», spiega alla rivista El Español.
A prescindere però dalla presenza di una predisposizione a soffrire di questa patologia, i deliri hanno bisogno di una causa scatenante per manifestarsi: «Generalmente si tratta di stress o droghe, specialmente la cannabis», spiega Cervilla. Un altro fattore determinante è l'isolamento: stare da soli favorisce la comparsa di pensieri deliranti, e per questo è particolarmente importante prestare cura agli anziani, spesso isolati.