Mentre proseguono i tentativi di chiarire le cause che, qualche giorno fa, hanno provocato le perdite nei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 (i due principali gasdotti che trasportano gas naturale tra la Russia e l'Europa), la nube di metano che si è formata per effetto delle enormi perdite di gas si sta muovendo dal Mar Baltico in direzione dell'Italia. Esiste un potenziale pericolo per la nostra salute?
Nessun pericolo per la salute. Secondo gli esperti della Società italiana di medicina ambientale (Sima), al momento non ci sarebbe alcun pericolo diretto per la salute. La nube di gas, infatti, ha avuto il tempo di diluirsi e comunque, precisa la Sima, per arrivare fino al nostro Paese avrebbe bisogno di correnti talmente forti che ne provocherebbero una ulteriore diluizione, riducendo praticamente al minimo i rischi diretti o immediati per la salute umana.
Il discorso cambia, invece, se si prendono in considerazione le potenziali conseguenze al medio-lungo termine sulla salute del nostro Pianeta. Il metano infatti è un gas climalterante, esattamente come lo è l'anidride carbonica, rispetto alla quale presenta una minore persistenza in atmosfera.
E il clima? Se le fuoriuscite di gas dovessero continuare, ci sarebbero effetti importanti sul surriscaldamento della Terra. Ad oggi si stima che la quantità di metano fuoriuscita si attesti tra le 100mila e le 350mila tonnellate: una quantità notevole, ma per il momento non tale da destare preoccupazioni per il suo impatto diretto sul clima a livello locale.
Su scala planetaria invece le conseguenze potrebbero essere significative, con la possibilità di un aumento degli eventi estremi dovuti ai cambiamenti climatici (il gas metano è molto più pericoloso dell'anidride carbonica ed è secondo solo al diossido di carbonio per quanto riguarda gli effetti sul riscaldamento globale).
Le analisi sui possibili impatti ambientali di questo evento saranno probabilmente più chiari nelle prossime settimane.