Roma, 14 gen. (AdnKronos Salute) - "Con la paura del terrorismo gli italiani si ammaleranno di più. Una popolazione impaurita è fortemente a rischio dal punto di vista della salute". Lo afferma Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, presidente dell’Associazione europea disturbi da attacchi di panico (Eurodap). "Quando tra le persone comincia a serpeggiare la paura è necessario cominciare a operare forme di rassicurazione per bloccare l'onda del panico che velocemente rischia di coinvolgere tutti", aggiunge l’esperta, che è anche supervisore Emdr.
"La paura può scatenare sintomi di depressione, ansia, panico e può far mettere in atto comportamenti di difesa che tenderanno a farci sentire protetti evitando le situazioni di aggregamento e di trasporto. La gente rischia di bloccarsi in casa o in circuiti ristretti dove avrà la sensazione di essere protetta. Tutto ciò potrà incidere negativamente sia sulla vita personale dell'individuo ma molto anche sull'organizzazione sociale. Per non parlare del disagio psicologico che comunque potrà tendere ad aggravarsi", dice Vinciguerra.
Secondo la psicologa, "Ci sentiamo in pericolo. Gli attacchi terroristici ci minano nella nostra ricerca di stabilità, di certezze con le quali cerchiamo di placare le nostre ansie. Si tende quindi a fare programmi sempre più contenuti, sperando che la brevità delle esposizioni riduca il potenziale pericolo". E' necessario, dunque, far sentire gli italiani protetti. Il rischio, altrimenti, è che la tensione si traduca nell'individuare il nemico nello straniero creando situazioni di conflitti che potrebbero risolversi anche in modo molto aggressivo. "E' anche importante che tutta i media tengano conto delle ripercussioni che l’informazione, che ovviamente va data, può avere, dell'impatto emotivo sulla popolazione".