Roma, 4 feb. (AdnKronos Salute) - Una "strategia di morte mistica e religiosa, dal sapore medievale, che punta a dare un messaggio chiaro: il Califfato punisce l'eretico, non solo il nemico. Un messaggio mistico che presenta i terroristi dell'Is come purificatori e punta a fare proseliti nella cultura islamico musulmana e soprattutto fra le frange giovanili, anche quelle che vivono in Occidente, attratte dal sadismo e dall'idea di rivincita contro un sistema visto come oppressivo, nemico". A leggere così l'ultimo video choc dell'Is, con l'esecusione in gabbia del pilota giordano arso vivo, è lo psichiatra Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano.
"Attraverso orrore e terrore, qui in realtà si punta a fare proseliti", sottolinea lo psichiatra all'Adnkronos Salute. "La morte mistica e i video girati come dei film - aggiunge - puntano prima a evocare e poi a mostrare tutto il potere di controllo che si ha sull'altro, e a suscitare un richiamo sadico alla capacità di fare giustizia". Un effetto potente "nei confronti di personalità fanatiche o alla ricerca di un'identità e di un riscatto". Secondo Mencacci, il ricorso al fuoco purificatore "è una sottigliezza, che mostra come l'intento di fare proselitismo sia strettamente legato a questa forma di esaltazione del terrore".
"La morte attraverso il fuoco ci allontana dal secolo dei lumi e ci riporta indietro ai roghi medievali. Ebbene, di fronte a queste immagini - dice lo psichiatra - il mondo si divide in due: c'è chi prova orrore e repulsione, e chi viene attratto dal messaggio mistico di purificazione, sadismo, controllo e rivincita sui nemici. E' un attacco profondo - conclude - all'identità anche religiosa dei nemici stessi, visti non come avversari ma come eretici".