Salute

Piegati, curvi e corrucciati: come lo stress modifica il corpo

Lo spiega all'Adnkronos Salute Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e direttore della Clinica dello Stress. Lo stress, sottolinea l'esperta, produce danni non solo nella nostra mente ma anche nel nostro corpo trasformandolo e facendolo ammalare. E attenzione al 'tecnostress': disturbi per il 45% dei lavoratori digitali

Roma, 19 mag. (AdnKronos Salute) - Piegati, incurvati, rattrappiti e corrucciati. Ma anche più rugosi e segnati in viso. Ecco come ci riduce lo stress. "Stress, tensioni e paure oltre a far male al cervello fanno male al nostro corpo". Lo spiega all'Adnkronos Salute Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico) e direttore della Clinica dello Stress. Lo stress dunque, sottolinea l'esperta, produce danni non solo nella nostra mente ma anche nel nostro corpo trasformandolo e facendolo ammalare.

"Le emozioni, gli stati d'animo provocati dallo stress arrivano non solo nell'amigdala o nel sistema limbico del cervello, provocando una serie di danni emotivi nei quali rimaniamo intrappolati - afferma l'esperta - ma anche nel nostro fisico: ha effetti sui nostri organi interni, sui tessuti, sulla pelle, su muscoli e sulle ghiandole endocrine. Il nostro corpo è disseminato di ricettori che sono in grado di memorizzare le percezioni emotive, tutto viene poi trasformato in chimica, in funzionalità fisiologica, in atteggiamenti corporei".

"Di solito chiediamo ai nostri pazienti di colorare, su un'immagine stilizzata di un corpo umano, le aree dove secondo loro sono andate a finire le emozioni che sentono quando raccontano uno stato d'animo - aggiunge Vinciguerra - dunque vengono invitati a usare il giallo e rosso, rappresentando una scala di intensità per indicare le aeree del corpo attivate dall'emozione, passando al blu fino al nero per rappresentare le aeree disattivate".

"I pazienti, in terapia nella maggior parte dei casi per attacchi di panico, ansia generalizzata e stati depressivi dovuti anche a prolungati periodo di stress lavorativo e familiare - spiega - hanno tra i 20 e i 50 anni. E colorano, generalmente, di giallo fino ad arrivare al rosso, l'area del collo e della testa, dove si ripercuotono normalmente gli stati di rabbia e orgoglio. Chi soffre di ansia colora con il giallo-rosso la figura stilizzata sulla testa, tronco, collo, petto, stomaco. La stessa zona è stata colorata quando i pazienti hanno descritto con i colori gli attacchi di panico. Quando c'è depressione, invece, il colore usato è il blu o il nero. Chi soffre di depressione usa blu e nero su tutto il corpo descritto come qualcosa di disattivato, che non ha più batteria, privo di energia".

E lo stress? "Nei primi secondi in cui si vive un'emozione negativa, la persone automaticamente contraggono i muscoli della mascella e quelli intorno agli occhi e alla bocca, chiudono le spalle, riducendo l'ampiezza della cassa toracica, irrigidiscono le braccia e contraggono le mani.

Questi movimenti ripetuti sistematicamente e per molto tempo - spiega -accorciano i muscoli, come se questi rimanessero in uno stato perenne di contrazione, creando dei cambiamenti sulla postura e di conseguenza sul nostro scheletro. Anche il nostro aspetto estetico viene trasformato, il nostro atteggiamento involontario contratto, allarmato, favorisce il formarsi di rughe marcate. Anche a livello espressivo una fronte corrucciata e una mandibola contratta non trasmettono positività".

Non stupisce come, secondo uno studio dei ricercatori del Massachusetts General Hospital, le persone con depressione "hanno i muscoli della fronte cronicamente stretti (muscoli corrugatori) anche nei momenti in cui si sentono meno depressi. Diversi studi indicano che un aumento del carico di lavoro mentale provoca maggiore tensione muscolare nelle zone cervicale e delle spalle, in particolare nelle persone che lavorano al computer - spiega Vinciguerra - La tensione muscolare può portare a dolore cronico, nodi e spasmi muscolari".

Non è solo lo stress a 'modificare' il nostro corpo. Ecco dunque, secondo l'esperta, l'effetto di alcuni stati d'animo sul corpo:

ANSIA: Tutto il corpo si contrae, s'irrigidiscono il collo le spalle, si creano spasmi a livello addominale le gambe possono assumere un sensazione di legnosità. Il viso è quasi perennemente contratto. Tutto ciò provoca nel tempo infiammazioni che possono generare anche dolori importanti , scoliosi e anche ernie, per una mancanza di mobilità della colonna, emicranie muscolo tensive.

PAURA: la paura genera più o meno le stesse ripercussioni sul nostro corpo, ma di solito sono più profonde e lasciano segni maggiori. Sono classiche patologie della paura le ernie del tratto cervicale, poiché lo stato di paura porta a una continua contrazione del trapezio rendendo quasi bloccata la mobilità cervicale. La contrazione della cassa toracica a seguito della chiusura delle spalle riduce notevolmente l'ossigenazione, crea un'immagine posturale piegata su se stessa.

RABBIA: provoca un grave irrigidimento su tutto il corpo, in particolar modo sul collo e sulla testa. Il corpo si dimena scosso dalla rabbia che in fondo scarica, ma che è tenuto bloccato da collo e dalla testa che nella contrazione si gonfiano fino a darci la sensazione di esplodere, creando nel nostro corpo due forze contrastanti che ci debilitano fortemente. Dopo uno scoppio d'ira le persone si sentono spesso spossate, stanche, invece che scaricate.

DEPRESSIONE: la depressione porta nel nostro corpo la perdita dell'armonia tra le parti. Il nostro corpo viene lasciato a se stesso, come se non ci fosse colleganza tra le diverse parti. Le spalle sono curve, le braccia penzolanti, il collo piegato, il torace chiuso, le gambe si trascinano.

19 maggio 2015 ADNKronos
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