Lo scenario infausto di un'epidemia di influenza contemporanea alla pandemia di covid non si è fortunatamente concretizzato. Le misure adottate per tenere a bada il coronavirus, come l'utilizzo di mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani hanno praticamente azzerato i casi di influenza: il fenomeno era già stato osservato nei mesi scorsi nell'emisfero australe, e si è poi riconfermato durante il nostro inverno. Ma se queste premure sono bastate a cancellare dai radar il virus influenzale, perché non hanno fatto altrettanto con il SARS-CoV-2? Come mai il patogeno della CoViD-19 riesce ancora a circolare?
una diffusione più infida. Come spiegato in un articolo su The Conversation, una prima questione riguarda il potenziale di trasmissibilità delle due malattie quando non sono controllate, l'indice R0 (che prende il nome di Rt quando viene calcolato nel corso del tempo, come avviene ogni settimana per il controllo della situazione pandemica nazionale). L'indice di trasmissibilità dell'influenza stagionale si attesta tra un valore di 1.2 e 1.5, mentre quello del SARS-CoV-2 si colloca, senza interventi per arginare la diffusione, tra 2 e 4. Significa che senza alcuna misura messa in campo il coronavirus della covid sarebbe due volte più infettivo dell'influenza. Questo numero racconta infatti quante altre persone saranno probabilmente contagiate da una singola persona positiva al virus.
La questione dei droplets. Già, ma come avviene la diffusione? Sia SARS-CoV-2 sia i virus dell'influenza passano da persona a persona attraverso superfici contaminate, droplets respiratori (le goccioline più pesanti emesse per esempio con gli starnuti) e aerosol (le emissioni più sottili e leggere, espulse anche quando parliamo). Ma se i virus influenzali prediligono droplet e superfici, e dunque sono più facilmente contenibili ricordandosi di lavare le mani e indossando la mascherina, il nuovo coronavirus sembra diffondersi in modo importante con gli aerosol, che essendo più leggeri rimangono "sospesi" più a lungo negli ambienti chiusi e affollati che frequentiamo.
Mascherine, distanziamento, igiene delle mani (e ventilazione degli spazi) riducono di molto il rischio di contagio, ma non lo eliminano del tutto. Inoltre, abituati ai modelli sulla diffusione dell'influenza, abbiamo a lungo dato molta enfasi alla pulizia di mani e superfici e troppo poca alla trasmissione aerea del virus, che sarebbe invece la via maestra di diffusione.
Un virus inedito. C'è poi la questione dell'immunità pregressa. I virus influenzali circolano, seppur in versioni continuamente aggiornate, ogni anno, e tutti noi li abbiamo già incontrati qualche volta.
Ognuno di questi contatti ha rafforzato le nostre difese immunitarie, e proprio questa "memoria" aiuta a mantenere basso l'indice di trasmissibilità. Il SARS-CoV-2 è un virus completamente nuovo, e fatto salvo per una possibile immunità incrociata con altri più innocui e comuni coronavirus - che potrebbe, ma non è stato confermato, fornire una parziale protezione dal patogeno - siamo tutti altamente suscettibili all'infezione.
Un difficile equilibrio. Un'ultima ragione riguarda il comportamento umano durante la pandemia. Ce ne siamo accorti tutti: non appena la situazione sembra di nuovo sotto controllo, regoliamo il nostro modo di fare di conseguenza, sia a livello individuale, sia nelle decisioni politiche nazionali. Questo tira e molla tiene il SARS-CoV-2 sempre attorno a un indice di trasmissibilità 1, e sempre pronto a diffondersi di nuovo. Ma tiene anche i virus con un indice di trasmissibilità inferiore ben al di sotto della soglia di guardia. Se questo ragionamento fosse valido possiamo aspettarci un ritorno di virus respiratori finora tenuti a bada non appena il SARS-CoV-2 sarà stato sconfitto (cioè quando saremo stati in gran parte vaccinati).
Per il futuro... Distanziamento, mascherine e igiene delle mani sono in questo momento misure salvavita, senza le quali la pandemia avrebbe esiti ancora più gravi. Ora sappiamo di avere tutte queste armi alla nostra portata, e abbiamo fatto nostri alcuni comportamenti preventivi di base: potremo farne tesoro durante le prossime stagioni influenzali.