Sakari Momori è nato nel 1904 in Giappone: i suoi 111 anni non sembrano pesargli più di tanto e gode di ottima salute. Se la sua data di nascita verrà confermata dagli esperti del Guiness World Record, Sakari sarà il “nuovo” uomo più anziano del mondo, dopo la morte - per cause naturali - di Misao Okawa, la donna giapponese riconosciuta come la persona più anziana della terra.
Vecchio a chi? La notizia non dovrebbe stupire più di tanto, poichè secondo i dati pubblicati dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità il Giappone è il paese con la più alta aspettativa di vita al mondo: 87 anni per le donne e 80 per gli uomini. Tanti, soprattutto se paragonati agli 81 delle donne americane e ai 76 dei loro connazionali uomini (per l’Italia i dati riportano 83 anni per le donne e 77 per gli uomini).
Ma il dato più interessante è che, in media, i giapponesi, vivono i primi 75 anni della loro vita in perfetta salute, lontano da ospedali, medici e case di cura. Che cosa li rende così longevi e resistenti?
Dimmi cosa mangi.... Tra i principali indiziati c’è la dieta: secondo Naomi Moriyama, autrice del libro Japanese Women Don't Get Old or Fat: Secrets of My Mother's Tokyo Kitchen, la combinazione di porzioni piccole e cibi a basso contenuto calorico come il pesce e la verdura, sono il segreto della longevità del Sol Levante.
«La dieta Giapponese è un po’ l’iPhone dell’alimentazione» scherza la scrittrice. «Concentra l’energia del cibo in piccole quantità dalla presentazione molto curata, che appagano l’occhio e il palato».
Più alghe per tutti. Secondo i nutrizionisti l’eccezionale salute dei giapponesi andrebbe ricercata in alimenti come il tofu, le alghe, i calamari e il polpo, tutti a basso rischio per ciò che riguarda il cancro allo stomaco, l’arteriosclerosi e il colesterolo.
Ma il cibo può essere l’unica spiegazione? Gli esperti sono scettici, anche perchè lo stile di vita del giapponese medio è piuttosto stressante: orari di lavoro lunghi, una competitività estrema che considera inaccettabile il fallimento professionale, città superaffollate e caotiche.
Altri studi attribuiscono la longevità dei nipponici al circolo virtuoso che si innesta in età avanzata: l’ottimo stato di salute li tiene lontani dagli ospedali e dalle preoccupazioni e lascia loro il tempo per dedicarsi alla famiglia e ai bambini.