Da circa 30 anni gli scienziati hanno messo nero su bianco un effetto che descritto così - Perché i buchi sembrano più grandi, se li esploriamo con la lingua? - sembra il titolo di un film per adulti, ma che tutti noi abbiamo sperimentato, passando la lingua su un dente cariato: quello per cui i buchi sembrano più grandi se li tastiamo con la lingua, anziché con le dita.
Più snodata. Finora la ragione di questa illusione orale rimaneva un mistero, così uno psicologo si è preso l'onere di esplorarne le cause. Attraverso cinque diversi esperimenti tattili che hanno coinvolto lingue, dita delle mani e persino alluci e altre dita dei piedi, Knut Drewing dell'Università di Giessen, Germania, ha dimostrato che non è tanto la capacità esplorativa e di "infilzamento" delle varie appendici a fare la differenza, quanto la loro capacità di piegarsi.
Svelato l'arcano. Sarebbe proprio la flessibilità della lingua ad aumentare la sensibilità tattile e a far sembrare i buchi più grandi: tre esperimenti su cinque rivelano che le dimensioni percepite di un buco si riducono insieme alla flessibilità della pelle che di volta in volta lo esplora.
Un foro tastato con la lingua sembrerà più largo di uno toccato con un dito indice, che a sua volta parrà più grande di uno toccato con l'alluce, o con altre dita del piede.
Per la stessa ragione, i buchi di media dimensione sembreranno più grandi se esplorati con la punta della lingua rispetto a quando vengono esplorati con il suo dorso. A riprova di questo effetto c'è il fatto che le modalità di esplorazione che costringono a piegare meno la lingua fanno sembrare i fori più piccoli.