In questo periodo anche il nostro peso corporeo è sotto attacco: la sedentarietà e la buona cucina casalinga non sono certo buoni alleati di una forma fisica salutare.
Cercare di mantenere il più possibile il nostro peso forma anche in questo difficile periodo di emergenza coronavirus è un'assicurazione in più di salute: se i chili addosso diventano troppi, le conseguenze sono molte.
Man mano che si accumula grasso cresce il rischio di malattie cardiovascolari come ipertensione, infarto e ictus, e patologie metaboliche come il diabete di tipo 2 o la sindrome metabolica. Aumenta poi la probabilità di steatosi (il fegato grasso), che con gli anni danneggia la funzionalità epatica ma pure il rischio di insufficienza renale e perfino di alcuni tipi di tumore, per esempio all'utero, al seno, al fegato, al rene, al colon-retto.
Alla ricerca del grasso. Succede perché l'adipe non è un tessuto inerte ma produce ormoni - come gli estrogeni e le adipochine - che possono influenzare lo sviluppo delle cellule tumorali. Inoltre, il grasso accresce il livello di infiammazione generale e anche questo contribuisce al rischio di cancro e delle altre patologie connesse al sovrappeso. A tutto ciò si aggiunge l'effetto che i chili di troppo hanno sulle articolazioni, che usurandosi possono andare incontro ad artrosi, e sulla colonna vertebrale: il peso in eccesso favorisce il mal di schiena.
Ma come possiamo capire qual è quello giusto per noi? È utile l'indice di massa corporea (ovvero il rapporto fra il nostro peso espresso in chili e il quadrato dell'altezza espressa in metri), che però non tiene conto di quanto grasso c'è e, soprattutto, dove si trova.
Calcoli di peso. La massa grassa dovrebbe essere attorno al 18 e al 25% del peso complessivo, con i valori maggiori per le donne. Così, una persona sedentaria, con braccia e gambe magre ma una pancetta più o meno prominente, può non essere in sovrappeso ma ha di certo del grasso addominale che incide sul rischio cardiovascolare e di diabete. È cioè sovragrasso, stando alla definizione di Paul Laursen, fisiologo dell'Università di Auckland (Nuova Zelanda), che di recente ha coniato questa categoria che include chi è in sovrappeso ma anche chi, proprio per l'eccessiva massa grassa, è un falso magro (in totale, questa categoria comprende il 76% della popolazione).
Per misurare massa grassa si usano bilance con l'impedenziometro, uno strumento che ricava la percentuale di grasso a partire dall'acqua presente nei tessuti.
Un metodo ancora più facile è misurare il girovita (che deve stare sotto gli 80 centimetri nelle donne e i 94 negli uomini) e confrontarlo con la circonferenza dei fianchi: se il rapporto pancia/fianchi è superiore a 1 negli uomini e a 0,85 nelle donne, è praticamente certo che c'è del grasso di troppo e nel posto sbagliato.