Non potremo più mentire per non andare a scuola o al lavoro: il dolore fisico potrà essere misurato in modo oggettivo. Non a breve termine, ma presto: grazie a una ricerca effettuata dal gruppo di Morten Kringelbach della University of Oxford (UK). Sembra infatti che la registrazione di determinate onde cerebrali possa fornire una valutazione affidabile dell'intensità del dolore. Si tratta di un segnale neuronale che è stato possibile misurare grazie alla collaborazione di volontari affetti da dolore cronico, ai quali sono stati collocati due elettrodi, nel diencefalo (più precisamente nel talamo) e nel mesencefalo (nella sostanza grigia periacqueduttale), due regioni profonde e ben definite cervello. I ricercatori hanno potuto così registrare l'attività durante la stimolazione di aree sensibili e non sensibili al dolore, mentre veniva chiesto ai soggetti in studio di indicare l'intensità del male percepito. La durata delle onde a bassa frequenza, emesse dalle aree indagate, aumentava considerevolmente all'aumentare della sensazione dolorifica. La scoperta potrebbe rivoluzionare le terapie del dolore cronico. La sfida è ora mettere a punto un sensore "intelligente", in grado di percepire l'emissione di queste particolari onde e, quindi, disattivare la sensazione dolorifica.