Roma, 5 set. (AdnKronos Salute) - Circa una madre su 5 ammette di essersi pentita del nome dato a suo figlio, e di queste un terzo lo ha fatto nelle prime 6 settimane di vita del piccolo. Un problema che, riporta l''Independent' online, sta portando sempre più coppie nel Regno Unito a spendere parecchi soldi per modificare il nome del loro bimbo o della loro bimba, e a optare per veri e propri consulenti che le aiuti a mettere quello giusto per il futuro dei loro figli. Una nuova figura che sta spopolando Oltremanica.
Anche la scienza, ricorda il tabloid, si è dedicata spesso all'analisi del rapporto fra nome e 'destino' di una persona: secondo uno studio della New York University, ad esempio, se il nome è facile da pronunciare si raggiunge in più casi il successo lavorativo. Ancora, nel 2009 la Shippensburg University ha decretato che i nomi poco popolari portano in più casi a diventare giovani delinquenti rispetto a quelli 'classici'. E similmente, se un ragazzo porta un nome più 'femminile' o neutro (tipo Andrea), avrà più possibilità di essere sospeso da scuola.
Ricerche curiose a parte, nel 2011 il social network del lavoro LinkedIn ha analizzato oltre 100 milioni di profili utente, scoprendo quali sono i nomi anglosassoni più comuni fra i capitani d'industria. Risultato, sono spesso monosillabici: Bob, Jack Bruce. Nomi che, in pratica, sembrano diminutivi e che per questo danno un senso di apertura e positività. Fra le donne 'spopolano' Deborah, Cynthia e Carolyn. Quelle con ruoli importanti, quindi, hanno spiegato gli esperti, al contrario degli uomini hanno nomi estesi che danno l'idea di professionalità e credibilità.