Salute

Pediatria: Roma, ogni anno 22mila bimbi malati in ludoteche Bambino Gesù

Primo dicembre corso per volontari, saper comunicare con il piccolo paziente grazie al gioco

Roma, 28 nov. (AdnKronos Salute) - Ogni anno oltre 22mila bambini e adolescenti frequentano le ludoteche dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma: perché anche in un reparto di terapia intensiva ci può essere spazio per il gioco ed il sorriso. Dalle situazioni più lievi fino a quelle più complesse e delicate, l’attività ludica ricopre un ruolo fondamentale nella 'cura' dei bambini in una struttura ospedaliera. Per questo il 1 dicembre il Bambino Gesù ospita un corso rivolto agli operatori sanitari, incentrato sul valore terapeutico del gioco nella cura del bambino.

"Il gioco - spiega Carla Carlevaris, psicologa e responsabile della Ludoteca dell’ospedale della Santa Sede - è il linguaggio utilizzato dal bambino per assimilare esperienze, esprimersi e trovare le soluzioni ai problemi". Al Bambino Gesù, nelle sedi del Gianicolo, di Palidoro e di Santa Marinella sono istituiti spazi attrezzati per il gioco libero e ludoteche, che ogni anno accolgono 22mila tra bambini e adolescenti ricoverati nei diversi reparti.

Il corso ha un duplice obiettivo. Da una parte si rivolge a operatori sanitari (tra cui medici e infermieri) che vogliono migliorare la comunicazione con il piccolo paziente attraverso l’elemento ludico; dall’altra avvicina tutti coloro che lavorano in ambito sanitario alle nuove professioni dedicate alla cura psicosociale del bambino, come ad esempio l’educatore professionale.

Tra gli argomenti in programma, il gioco e lo sviluppo cognitivo del bambino, il linguaggio non verbale e arte terapia nell’elaborazione del trauma, il 'Child Life Specialist': l’esperienza nordamericana, giocare è una cosa seria (ruolo delle professioni sanitarie nello sviluppo psicosociale del bambino), l’educatore professionale in Ospedale: una figura in continuo sviluppo’ e il tema dell’infermiere pediatrico: un interlocutore privilegiato. Seguiranno laboratori esperienziali e interventi delle assistenti ludiche ed educatrici delle Ludoteche del Bambino Gesù.

"Per il bambino - conclude Carlevaris - l'impatto con la malattia e con l'ospedalizzazione può costituire un momento di forte stress e legarsi a un senso di impotenza e di perdita: della sicurezza, della progettualità, della fiducia o delle abitudini. L'esperienza viene immagazzinata nella memoria, ma è difficile e a volte impossibile contattarla attraverso il linguaggio verbale. Attività ludiche ed espressive specifiche nel contesto di una relazione di fiducia costituiscono il canale privilegiato per prevenire ed elaborare potenziali danni e trasformare l'esperienza in un momento di crescita".

28 novembre 2014 ADNKronos
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