Milano, 7 set. (AdnKronos Salute) - I bebè nati da parto cesareo hanno il 15% di probabilità in più di diventare obesi rispetto ai 'colleghi' nati dalla via naturale. Una spinta verso la taglia XXL che li accompagna non solo nell'infanzia ma anche fino alla vita adulta, visto che il rischio di obesità resta amplificato nel tempo. E' la tesi sostenuta da scienziati dell'Harvard T.Chan School of Public Health (Usa) che hanno condotto uno studio - pubblicato su 'Jama Pediatrics' - analizzando i dati di oltre 22 mila ragazzi nati da più di 15.200 donne, seguiti per 16 anni nell'ambito del 'Growing Up Today Study' (i partecipanti sono stati sottoposti a questionari ogni 1-2 anni dal 1996 al 2012). Di questi, oltre 4.900 erano nati da parto cesareo.
La ricerca, osservano gli autori, è la prima a mostrare un chiaro legame tra rischio obesità e taglio cesareo. Pur con alcuni limiti: mancano dati sulle indicazioni per il cesareo, su aspetti del travaglio e del parto, dettagli sul microbiota della prole o su altri potenziali fattori biologici in grado di esplorare i meccanismi alla base della correlazione.
Dall'analisi è emerso che la modalità del parto fa differenze anche in famiglia: secondo i risultati, i bebè nati con cesareo hanno il 64% di probabilità in più di essere obesi rispetto ai loro fratelli nati con parto naturale. In generale il parto cesareo è correlato a un rischio obesità più alto del 15% rispetto a quello vaginale, ma a rinforzare questo legame osservato dagli esperti c'è anche un altro dato: i bimbi nati per via vaginale da mamme che hanno avuto un precedente parto cesareo hanno mostrato di avere un rischio obesità inferiore del 31% rispetto ai piccoli nati con taglio cesareo da una mamma che ne aveva avuto un altro prima.
Gli autori spiegano che il legame fra obesità e cesareo potrebbe dipendere dalle differenze nella flora batterica gastrointestinale che si stabilisce al momento della nascita: i bambini nati con parto naturale, infatti, hanno una maggiore esposizione al microbiota vaginale e gastrointestinale della loro madre, fattore che è noto essere benefico per il bebè.
"Il taglio cesareo è senza dubbio una procedura necessaria e salvavita in molti casi - precisa Jorge Chavarro, professore associato di Nutrizione ed Epidemiologia e autore senior dello studio - ma ha anche qualche rischio e la nostra scoperta mostra che il rischio obesità per i neonati potrebbe essere un altro fattore da considerare".