Milano, 29 lug. (AdnKronos Salute) - Un incontro urgente con i vertici dell'Enpam, la cassa di previdenza dei medici, che insieme ad altri entri previdenziali privati ha annunciato l'intenzione di aderire al Fondo Atlante 2, il cosiddetto salva-banche (in particolare Mps), che acquisterà crediti deteriorati. A chiedere un confronto con il presidente e i consiglieri dell'Enpam sono i rappresentanti dei sindacati Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil medici e Simet che non nascondono timori e perplessità. Obiettivo dell'incontro: ricevere chiarimenti sui contorni dell'operazione e dell'investimento che si sta valutando.
"Pur non entrando momentaneamente nel merito dell'operazione in quanto non tecnici - si legge nella missiva firmata da Massimo Cozza (Fp Cgil Medici), Biagio Papotto (Cisl Medici), Roberto Bonfili (Uil Medici) e Mauro Mazzoni (Simet) - chiediamo un incontro urgente per poter approfondire e conoscere le motivazioni dell'adesione al suddetto Fondo, anche perché i soldi investiti sono i soldi delle pensioni dei nostri medici a cui tutti dobbiamo rendere conto".
"Riteniamo infatti - concludono i rappresentanti sindacali - che investimenti sbagliati potrebbero influire negativamente sulle pensioni dei medici che rappresentiamo, in momenti come questi di crisi economica". Gli stessi timori vengono espressi separatamente anche dallo Smi (Sindacato dei medici italiani), in una nota.
E' Pina Onotri, il segretario generale dello Smi, a lanciare "un appello al presidente dell'Enpam, nonché appunto dell'Adepp (l'associazione delle casse previdenziali private), Alberto Oliveti, affinché si informino adeguatamente i medici e si consultino prima i sindacati" riguardo all'impegno che intendono mettere in campo per il Fondo Atlante 2. "Una decisione di questa portata merita consultazioni a tutto campo e una campagna seria e approfondita di informazione con i medici", spiega. "Non possiamo rimanere al margine di scelte strategiche per il futuro dell'ente previdenziale, per le nostre pensioni, ma anche per gli asset strategici de Paese".
Smi vuole sapere "come, perché, con che rischi, con che vantaggi per i medici e per l'Italia. Invece, l'assenza di confronto sta creando disagio, preoccupazione, giustificate e forti contrarietà. In questa sede, e in questo momento, non esprimiamo, una valutazione finanziaria ed economica, che non ci compete, ma pensiamo che sia necessaria una seria analisi politica".
Onotri parla di disponibilità "a discutere su una seria e forte iniziativa a sostegno del Paese e per la tutela dei professionisti, soprattutto i medici oberati da una eccessiva pressione fiscale e con i rinnovi contrattuali bloccati da anni. Ma, sia chiaro, non vorremmo invece essere complici di quella che molti dipingono sui media come una operazione di palazzo, a salvataggio dell'attuale governo e di un sistema bancario malato".