Roma, 31 dic. (AdnKronos Salute) - L'Italia è nella 'top ten' dei Paesi con i più bassi tassi di mortalità materna, con 4 decessi ogni 100 mila nati. Al livello di Francia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti. Sono i dati del Rapporto globale sulla mortalità materna, presentato all'Istituto superiore di sanita' (Iss) lo scorso novembre. Numeri che tornano di drammatica attualità dopo i recenti casi di decessi in sala parto a Torino e Bassano del Grappa. Ogni giorno nel mondo - evidenzia il report - circa 830 donne muoiono per cause prevenibili legate alla gravidanza e al parto. Dal 1990 la moralità materna è scesa del 44% facendo passare il numero di morti materne da circa 532 mila a 303 mila nel 2015.
Il tasso di mortalità materna (Mmr) è sceso da 385 morti ogni 100 mila nel '90 a 216 del 2015. Il 99% di tutti i decessi avviene nei Paesi in via di sviluppo. A livello globale, negli ultimi 25 anni, quasi 11mln di donne hanno perso la vita per dare la luce il loro bambino o per complicanze.
Più della meta' delle morti materne - sottolinea il rapporto - si verifica in Africa sub-sahariana e quasi il 33% in Asia meridionale. Le donne muoiono soprattutto per emorragie, infezioni, pressione sanguigna alta in gravidanza, complicazioni da parto e aborti a rischio. Nel mondo, nonostante gli sforzi compiuti, solo 9 Paesi fra quelli più a rischio (Bhutan, Capo Verde, Cambogia, Iran, Repubblica Popolare del Laos, Maldive, Mongolia, Ruanda e Timor Est) hanno raggiunto l'obiettivo di ridurre la mortalità materna di almeno il 75% entro il 2015.
L'Italia ha messo a punto un sistema di sorveglianza della mortalità materna, coordinato dall'Istituto superiore di sanità (Iss) e finanziato dal ministero della Salute, che oggi vede coinvolte 8 Regioni che coprono da quest'anno il 75% delle nascite.