Milano, 27 ott. (AdnKronos Salute) - "Io enfaticamente lo chiamo terrorismo della disinformazione alimentare: in questi anni molte, troppe volte abbiamo assistito a operazioni di disinformazione che fanno leva sull'ignoranza e hanno dietro interessi economici ben precisi, volti alla sostituzione dei prodotti e a creare turbative sui mercati. Ogni volta che c'è un problema sulle carni o i latticini nascono campagne che portano ansia nei cittadini, modificano i consumi e in molti casi portano poi a consumi meno saggi, intelligenti, meno salutari di quanto non fossero i precedenti". E' la denuncia di Andrea Olivero, viceministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali, intervenuto oggi a Milano al convegno 'Olio di palma: una scelta responsabile, basata sulla scienza', promosso dall'azienda alimentare Ferrero.
In questo contesto, incalza il viceministro, "abbiamo bisogno di una comprensione puntuale delle caratteristiche dei prodotti alimentari, perché il cittadino e consumatore deve comprendere le caratteristiche di positività, ma anche gli elementi di rischio che ci sono. E dobbiamo fare questo per spingere tutti a una dieta equilibrata, senza la criminalizzazione dei prodotti, ma andando a valutare attentamente i loro benefici e i limiti. Non vi è prodotto alimentare che assunto in quantità scorrette non possa portare a rischi, a seconda delle diverse stagioni della vita. Ma al contempo sappiamo quanto è necessario che i prodotti di pregio, a volte molto ricchi da un punto di vista nutrizionale, entrino nella dieta".
"Lo dico - aggiunge Olivero - anche nel ruolo che oggi ricopro: no alla logica della sostituzione di prodotti nutrienti con surrogati spesso fatti di scarti. Una logica aberrante che da noi non può che essere respinta". A questo proposito il viceministro cita "la politica del semaforo, che abbiamo visto per esempio in Gran Bretagna, che fa sì che un litro di latte intero venga bollato con un semaforo rosso, cioè come prodotto pericoloso, mente invece una bibita gassata con dolcificante venga ad avere il bollino verde. Noi non vogliamo questa politica".
"Dobbiamo portare le persone - conclude il Olivero - a comprendere che i prodotti che sono intrinsecamente ricchi devono essere consumati con intelligenza, con cognizione di causa, ma devono essere consumati, perché da essi il nostro fisico ricava i nutrimenti necessari. Dobbiamo evitare il terrorismo alimentare, l'ignoranza, la sostituzione del prodotto ricco con quello scadente nella falsa idea che sia più sano e dall'altro lato essere rigorosi e attenti a tutelare la sostenibilità ambientale".