L'ombra di Zika si allunga da mesi sulle Olimpiadi di Rio, ma a poche settimane dall'inizio dei Giochi arrivano le rassicurazioni. Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità (che continua a sconsigliare alle donne incinte di recarsi nelle aree colpite), i rischi per atleti e spettatori saranno minimi, e coperti dalle misure di salute pubblica adottate.
Fuori stagione. Due le principali ragioni: la prima è la diffusione delle zanzare vettore, che ad agosto sarà minima. In Brasile, le Aedes aegypti prosperano da novembre a marzo, nella stagione delle piogge. Ora l'emisfero meridionale sta entrando nella stagione invernale, e durante i Giochi il clima sarà fresco e secco.
Posizione sicura. Un altro motivo è la posizione di Rio, lontana dall'epicentro dell'epidemia, nel nordest del Paese (dove si è registrato il 90% dei casi). Chi si recherà in Brasile per le Olimpiadi, alloggerà probabilmente nelle strutture della città, già ampiamente trattate con insetticidi.
I precedenti. Anche la minima diffusione della febbre dengue (simile a Zika a partire dalla zanzara vettore) durante i Mondiali di calcio di Rio del 2014 lascia tranquilli: dei milioni di turisti giunti allora nel Paese, soltanto 3 contrassero l'infezione, tutti a Belo Horizonte, a 440 km da Rio. In base a questi dati, lo scenario più probabile calcolato da John McConnell, editore della rivista Lancet Infectious Diseases, è che Zika infetti 1,8 persone ogni milione di turisti.