Milano, 22 ott. (AdnKronos Salute) - Secondo l'Oms entro il prossimo decennio i miopi nel mondo saranno 2,5 miliardi. Parallelamente aumenterà il rischio di problemi oculari connessi, come distacco della retina, glaucoma e degenerazione maculare. In Italia le persone con miopia sono oggi circa 12 milioni, mentre sono in 20 mln ad avere problemi visivi. Al congresso europeo 'Videocatarattarefrattiva' al via domani 23 ottobre a Milano, si discuteranno numeri e tecniche chirurgiche all'avanguardia per il trattamento di patologie dell'occhio, oltre a misure di prevenzione per la miopia. Un recente studio dell'European Eye Epidemiology Consortium ha evidenziato infatti come la patologia sia in crescita anche in Europa, con un'incidenza in aumento soprattutto tra i 25 e i 29 anni.
"Sembra che la malattia sia una conseguenza della civiltà - spiega Vittorio Picardo del Centro convenzionato Regina Pacis di Roma, oggi a Milano per la presentazione del meeting - Gli stimoli che il nostro apparato visivo riceve arrivano da vicino e l'utilizzo sempre più diffuso degli schermi ci spinge a vivere in luoghi più bui", continua l'esperto. "La miopia è una malattia multifattoriale - ricorda Lucio Buratto, presidente del congresso - Oltre alla luce vanno considerate variabili genetiche, ambientali e alimentari. Ci sono molti studi che stanno cercando di inquadrare il problema e oggi possiamo solo cercare di diffondere una maggiore educazione visiva, cercando di usare anche la vista da lontano". Il chirurgo suggerisce di far giocare i bambini all'aria aperta e di interrompere di tanto in tanto l'attività al computer, allenando l'occhio a guardare più lontano, oltre a leggere con una luce intensa per limitare gli sforzi visivi.
Dal punto di vista clinico, non esistono terapie efficaci per contrastare la malattia. Si sta discutendo dell'atropina, sostanza normalmente utilizzata per dilatare le pupille, che sembra riesca a contrastare il progredire della miopia. Tuttavia, una concentrazione dell'1% può provocare effetti collaterali come la particolare sensibilità alla luce o la difficoltà a mettere a fuoco da vicino. Alcuni studi condotti a Singapore e Taiwan con dosaggi inferiori hanno dimostrato la riduzione della progressione della malattia nel 50-60% dei casi senza effetti avversi. A breve ne partiranno anche in Giappone e Europa.
Gli esperti hanno sottolineato anche il ruolo del cibo: "I nostri fotorecettori lavorano tanto ed è importante che siano ben alimentati, per esempio con frutta e verdura colorata", evidenzia Buratto, che è anche direttore scientifico del Centro ambrosiano oftalmico di Milano. In occasione dell'Expo, l'esperto ha inoltre pubblicato il volume 'Occhio e ricette per la vista', con prefazione di Umberto Veronesi.
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