La disfunzione erettile è un problema piuttosto comune di cui soffre circa la metà degli uomini tra i 40 e i 70 anni di età. Stress, ansia, alcol e fumo sono fattori che contribuiscono ad acuirlo, ma a volte la mancata erezione è causata da un problema fisico come il danneggiamento della tunica albuginea, un tessuto connettivo fibroso che ricopre il pene e serve a mantenerlo eretto. Ora un gruppo di ricercatori potrebbe aver trovato una soluzione a questo problema: un tessuto artificiale di tunica albuginea (ATA) che, applicato al pene leso, sarebbe in grado di ristabilire la funzione erettile. I test, i cui risultati sono dettagliati in uno studio pubblicato su Matter, sono stati per ora condotti solo su dei mini-maiali di razza Bama.
Buoni risultati. Gli scienziati hanno sviluppato l'ATA a partire da alcol polivinilico, un composto chimico che ha una struttura fibrosa arricciata simile a quella della tunica albuginea naturale. I test condotti sui peni danneggiati dei mini-maiali Bama sono stati soddisfacenti: dopo un mese l'ATA non è stato rigettato dall'organismo degli animali, e con un'iniezione di soluzione fisiologica il pene raggiungeva una normale erezione. La mancata ricostruzione della microstruttura del tessuto naturale circostante, tuttavia, ha portato i ricercatori a definire i risultati di riparazione «buoni, ma non perfetti».
I limiti degli studi precedenti. Fino ad oggi molti studi miravano a riparare l'uretra, il canale dal quale fuoriesce l'urina, e in pochi si concentravano sulla ricerca di una cura alla disfunzione erettile. Nonostante sia possibile riparare la tunica albuginea lesionata prendendo dei "pezzetti di pelle" da altre parti del corpo del paziente e combinandoli con una matrice extracellulare, questo metodo presenta diversi problemi: a volte l'organismo rigetta infatti i nuovi tessuti e spesso il rattoppo non è ottimale, poiché il tessuto naturale non viene rimpiazzato al meglio da quello trapiantato.
Prossimi passi. La ricerca è solo all'inizio, e prima che quanto scoperto possa aiutare gli uomini ci vorrà del tempo. La tunica albuginea, inoltre, è solo uno dei tessuti coinvolti nelle lesioni del pene: spesso vengono danneggiati anche i nervi circostanti e il corpo cavernoso, la parte interna del pene dove scorre il sangue durante l'erezione. «Per ora il nostro lavoro si è concentrato nella riparazione di un singolo tessuto: il prossimo passo sarà quello di considerare la riparazione totale di un pene lesionato o la costruzione di un pene artificiale», conclude Xuetao Shi, uno degli autori.