Pilastri insostituibili per migliaia di famiglie, braccio destro per la gestione di una quotidianità sempre più frenetica e complicata, non è difficile credere a quanto la scienza ha appurato sul ruolo centrale dei nonni anche sulla salute mentale dei genitori e in particolare delle madri.
Nel giorno della festa dei nonni e degli angeli custodi, lo studio recente di cinque ricercatori universitari degli atenei di Helsinki in Finlandia, Tilburg in Olanda e Umeå in Svezia certifica lo stretto collegamento tra il sostegno dato dalle figure più anziane della famiglia e la depressione materna. L'analisi pubblicata su Population Studies – A Journal of Demographys si basa sul comportamento di quasi mezzo milione di genitori.
LA RICERCA. I ricercatori si sono concentrati sulla figura materna considerando le maggiori penalizzazioni in termini di reddito, attività lavorativa e in generale le condizioni di difficoltà nei casi di nascita di un figlio. Il campione ha preso in considerazione sia madri single che sposate, con bambini di età inferiore ai 12 anni e ha misurato le caratteristiche sulla base dell'acquisto di antidepressivi e di visite inerenti al problema. Lo scopo è stato quello di valutare eventuali differenze nella depressione materna a seconda delle peculiarità dei nonni, indagare quindi se e come la loro presenza fosse in grado di influenzare lo sviluppo della patologia psichica.
NONNI ANTIDEPRESSIVI NATURALI. Quello che è emerso dalla ricerca è che nelle famiglie con nonni di giovane età (70 anni), che vivono vicino ai genitori e che non risultano divorziati o separati, la figura materna gode di una salute mentale maggiore rispetto ai contesti familiari in condizioni opposte. Con un riscontro diretto e specifico proprio sui disturbi depressivi.
L'utilizzo di farmaci è al contrario più frequente con genitori o suoceri più anziani, non in grado di sostegno economico per figli e nipoti, lontani fisicamente dalla famiglia e in condizioni di salute precarie. Situazione che si mostra ancora più evidente nei casi di madri separate, con suoceri o genitori non conviventi. Nel complesso, inoltre, le caratteristiche dei nonnni materni sono risultate più incisive riguardo alla salute della madre rispetto a quelli paterni.
QUALE FUTURO PER I NIPOTI. La prospettiva futura per un gran numero di famiglie non incoraggia: i nuclei saranno formati sempre meno da nonni con la presenza di troppi nipoti orfani di sostegno (ne abbiamo parlato qui). I ricercatori che associano la salute mentale delle madri all'aiuto di nonni attivi e in buona salute, stanno suggerendo anche la futura condizione dei più piccoli, per i quali inevitabilmente varrà una maggiore probabilità di avere madri con difficoltà psichiche.
Elemento non certo trascurabile nel loro stesso percorso educativo e formativo.
SE ACCADE NEI PAESI SCANDINAVI... Studi come questi inducono a inevitabili riflessioni di carattere sociale e politico. La ricerca di cui si parla in questo articolo è stata condotta in paesi scandinavi dove l'assistenza all'infanzia e all'istruzione, i servizi sanitari e sociali viaggiano ad una velocità decisamente maggiore rispetto a molti altri.
«Il nostro studio suggerisce che gli scambi di sostegno tra le generazioni contano per la salute mentale delle madri anche nel contesto di uno stato sociale nordico in cui tutti i genitori, compresi i genitori single, beneficiano di un generoso sostegno istituzionale», spiegano gli stessi ricercatori. Un elemento che rende ancora più urgente la riflessione sulle condizioni di assistenza e agevolazioni per le famiglie in Paesi come l'Italia.