Salute

Non solo lo zucchero tra i nemici dei diabetici

Uno studio epidemiologico mette in relazione il consumo di cibi acidi (che non sono quelli che ci si aspetta) e il rischio di sviluppare il diabete.

Una dieta troppo “acida” aumenta il rischio di diabete, malattia di cui ricorre il 14 novembre la Giornata Mondiale. È quanto hanno trovato i ricercatori studiando un gruppo di donne francesi che partecipano a un vasto studio epidemiologico sulle relazioni tra cancro e nutrizione: quelle con un’alimentazione più ricca di cibi acidi, per esempio carne, avevano maggiori probabilità di ammalarsi di diabete di tipo 2, rispetto a quelle con una dieta più alcalina.

Guy Fagherazzi e Françoise Clavel-Chapelon, del Centro per la ricerca in epidemiologia dell’Inserm di Parigi, hanno studiato i dati sulle 65mila donne partecipanti allo studio, che riempiono di routine vari questionari sulle loro abitudini alimentari. Nell’arco di 14 anni, oltre 1.300 donne del gruppo sono diventate diabetiche. I ricercatori hanno calcolato con alcuni test standard il carico di acidità nella dieta delle donne. Quelle che avevano un livello di acidità nel sangue maggiore stimato in base ai punteggi, avevano un rischio maggiore di quelle con dieta più alcalina, indipendentemente da altri fattori, per esempio il sovrappeso.

Per sapere di più sulle diete utili per la salute: Le ricette per stare meglio.

Cibi sotto accusa. Già in precedenza alcune ricerche avevano suggerito che nella tipica alimentazione occidentale, la scarsa quantità di frutta e verdura consumata potrebbe non essere sufficiente a compensare l’acidità generata dai cibi animali. Tipicamente, una dieta acida è quella ricca di proteine di origine animale, e povera di carboidrati, frutta e verdura.

I cibi che generano più acidità sono considerati la carne rossa e gli insaccati, pesci come il tonno, formaggi, bibite gassate, mentre tra quelli più alcalini ci sono frutta, verdura, caffè. «Contrariamente a quello che si crede, la maggior parte della frutta, pesche, mele, pere, banane, e anche arance e limoni riducono il carico di acidità della dieta, una volta che l’organismo ha digerito questi cibi» sottolineano gli autori. Ci sono anche alcune diete di moda, non confermate da alcuna evidenza scientifica, che raccomandano un’alimentazione basata sull’assunzione di un 70% di cibi alcalini e 30% di cibi acidi, per prevenire malattie e per il benessere dell’organismo. E anche diversi salutisti si ispirano a questo tipo di alimentazione.

Ipotesi da controllare. Ma perché una dieta acida comporta un maggior rischio di diabete? Ci sono solo ipotesi. Tra le tante: l’acidosi cronica (livello di acidità superiore alla norma nel sangue e nei tessuti), provocherebbe degli scompensi metabolici, riducendo per esempio la sensibilità all’insulina, cioè la capacità dell’ormone di regolare i livelli di glucosio nel sangue. Resta ora da vedere se i risultati verranno confermati da altri studi. E se una dieta alcalina possa davvero aiutare a prevenire il diabete.

20 novembre 2013 Chiara Palmerini
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