Cellule staminali iniettate nelle gengive: potrebbe essere la nuova soluzione per i denti caduti...
Al microscopio elettronico, i danni provocati dalla placca sui denti: l'unico modo per prevenirli è una corretta igiene orale. |
Cellula in bocca. Quelle staminali sono cellule non ancora specializzate, in grado di assumere varie funzioni. Nel caso di questa tecnica pionieristica verrebbero prelevate dal paziente e trattate in laboratorio per diventare dente. Una volta completata la "programmazione", le cellule verrebbero impiantate direttamente nella gengiva, là dove c'era il dente.
Paul Sharpe del Dental Institute ha annunciato alla conferenza di Seattle dell'American Association for the Advancement of Science che il suo team ha eseguito l'operazione su un topo adulto prelevando cellule da un embrione.
Sorrisi (e non solo) rigenerati. Le nuove frontiere dell'"odontoiatria rigenerativa" potrebbero essere a disposizione del pubblico nel giro di cinque anni a prezzi assolutamente competitivi rispetto agli attuali metodi di implantologia. Il grande vantaggio di questa tecnica è che i denti naturali rispetto a quelli artificiali si adattano meglio alle sollecitazioni della bocca e della masticazione e possono preservare la salute dei tessuti circostanti più di quanto succeda con le protesi.
La salute della bocca è problema che coinvolge gran parte della popolazione: negli Stati Uniti si calcola che siano almeno 100 milioni le persone che hanno perso tra gli 11 e i 15 denti. Secondo dati Censis del 2002, solo il 33,6% degli italiani non ha otturazioni, mentre il 30,5% ne ha almeno tre. Le protesi parziali riguardano il 26,4% della popolazione e quelle fisse il 15,4%.
L'annuncio dei primi denti nati in laboratorio segue di qualche giorno quello fatto dagli scienziati della School of Medicine dell'università di Pittsburgh che hanno verificato come cellule staminali iniettate in parti danneggiate del cuore di pazienti infartuati siano utili per ristabilire le funzionalità cardiache. Uno studio, questo, che dimostra per la prima volta le potenzialità dell'impiego di cellule staminali nella medicina cardiaca, già intuito da studi precedenti.
(Notizia aggiornata al 3 maggio 2004)