Salute

Neonati in palestra

Alla scuola Sant'Anna di Pisa si sperimenta una "palestrina" intelligente come terapia per i bambini nati prematuri.

All’apparenza è una normale palestrina per neonati, simile ai nidi di stoffa imbottiti e accessoriati con pupazzetti, luci, suoni che si trovano in commercio. Quella sviluppata dai ricercatori di robotica della Scuola Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con altre università europee e aziende, è però un concentrato di tecnologia che servirà come terapia per favorire il normale sviluppo dei bambini prematuri. Da questa settimana inizia la sperimentazione su un gruppo di bimbi tra i tre e i nove mesi nati prima di 33 settimane di gestazione, metà in Italia e metà in Danimarca: avranno a casa la loro palestrina intelligente per giocare con i genitori mentre medici e terapisti, a distanza, controlleranno i loro progressi.

Prematuri in aumento
Ogni anno nascono in Italia 30 mila bambini prematuri, il 5-6 per cento del totale, un numero che è destinato ad aumentare con l’aumento dell’età delle madri, e il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita. «La stragrande maggioranza di questi bambini non ha grossi problemi, di solito solo qualche lieve ritardo nello sviluppo. A volte iniziano a parlare più tardi, magari crescendo sono un po’ più impacciati dei coetanei nel movimento, a volte hanno qualche problema di comportamento» spiega Giovanni Cioni, neuropsichiatra infantile e direttore scientifico della Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa), che coordina la sperimentazione clinica del progetto. «Le ricerche ci dicono quanto il cervello dei bambini piccoli sia plastico. Vogliamo vedere se intervenendo molto presto e con un’intensità di esercizio che sarebbe impossibile in un centro di riabilitazione si possono ottenere risultati utili».

È un gioco, ma serio
Il progetto, finanziato dall’Unione europea, si chiama CareToy e coinvolge, oltre alla Scuola Sant’Anna, la Fondazione Stella Maris di Pisa, università in Germania, Slovenia e Danimarca e le aziende STMicroelectronics e MR&D. In una prima fase, sono stati realizzati gli strumenti e i giocattoli intelligenti con cui valutare il grado di sviluppo del bambino nella capacità di manipolare gli oggetti, controllare la postura e mantenere l’attenzione, in modo da diagnosticare un eventuale ritardo. Nel nuovo progetto, la palestra servirà come box intelligente per allenare le capacità del bambino mentre gioca a casa con i genitori.

Tra le dotazioni c’è un materasso con sensori che registrano la velocità di spostamento del bambino e il modo in cui distribuisce il peso. Una delle pareti è uno schermo su cui appaiono stimoli di vario genere, suoni e immagini, per favorire l’attenzione. Alle pareti di stoffa sono attaccati ganci e giochi che misurano la presa. Infine c’è il classico arco, presente nella maggior parte di giochi analoghi per neonati, con luci e colori per favorire la capacità di osservare.

I terapisti “caricheranno” nel computer di bordo i giochi e gli esercizi. A casa i genitori saranno liberi di giocare con il loro bambino. Ogni sera, poi, gli strumenti invieranno al centro di controllo un resoconto della giornata in modo che i terapisti possano controllare a distanza il bambino, modificando e aggiornando le attività in base ai progressi. I piccoli verranno poi seguiti nel tempo per vedere se e quanto l’allenamento nella palestrina funziona.

13 novembre 2013 Chiara Palmerini
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