Milano, 22 dic. (AdnKronos Salute) - Il Natale è alle porte, ma cenone della Vigilia e pranzo del 25 dicembre sono spesso la classica 'goccia che fa traboccare il vaso': arrivano infatti dopo una lunga serie di brindisi fra colleghi, pranzi di lavoro e cene tra amici. Una 'maratona' estenuante che proseguirà con le altre tappe obbligate del veglione di Capodanno, del 1 gennaio e della Befana, e che si concluderà come sempre al traguardo della prova bilancia: almeno "2-3 chili in più a testa" sotto l'albero. Una zavorra di stagione difficile da smaltire, soprattutto per chi parte già appesantito da una vita fatta di poche regole e zero movimento. Il farmacologo e nutrizionista Michele Carruba, direttore del Centro studi e ricerche sull'obesità dell'università degli Studi di Milano, torna a mettere in guarda gli italiani contro il peso delle feste su fianchi e girovita.
"Dopo le feste l'afflusso nei nostri ambulatori fa registrate un certo aumento - testimonia l'esperto sentito dall'Adnkronos Salute - Ma è sbagliato pensare di mettersi in riga dopo essersi abbuffati per settimane". Il nutrizionista boccia senza appello le 'lacrime di coccodrillo' e invita ad adottare una condotta virtuosa come regola di vita. Solo così, precisa, le feste natalizie potranno essere assaporate anche a tavola. "Bisogna imparare a mangiare bene e farlo tutto l'anno - raccomanda Carruba - Le tragressioni sono possibili e nella norma, perché l'organismo ha comunque la possibilità di autoregolarsi. Il problema non è quando si mangia molto ogni tanto, ma quando ci si abbuffa un giorno dopo l'altro per 2, 3 o 4 settimane".
Moderazione, dunque, senza dimenticare l'esercizio fisico: "La regola d'oro del cosiddetto fitness metabolico è sempre quella di camminare di buon passo almeno mezz'ora al giorno", ricorda lo specialista. Ma "valgono anche i lavori domestici. I mestieri di casa aiutano sicuramente a mantenersi in forma", quindi può essere una buona idea abbinare a una passeggiata un colpo di straccio o aspirapolvere. L'esperto invita poi ad approfittare dei giorni di vacanza, che magari si passano in trasferta in località montane, per fare l'attività fisica che gli impegni di lavoro normalmente complicano
Ma come evitare di ritrovarsi sotto l'albero dei regali anche una taglia in più? "Il primo concetto che deve passare riguarda i dolci", particolarmente 'nel mirino' del nutrizionista perché mentre "nella nostra tradizione sono riservati al singolo giorno di festa", nel periodo natalizio diventano 'prezzemolo' onnipresente e riproposto in versioni ipercaloriche: "Un conto è una fetta di panettone da 250-300 kcal - esemplifica Carruba - Altra cosa è la stessa fetta con aggiunta di panna o mascarpone", sfizi che bastano a "triplicare il monte calorie".
Il secondo comandamento, per fare onore a tavola e cuochi senza rischiare l'esplosione, è "tenere d'occhio le pozioni. Assaggiare un po' di tutto, ma ridurre. Mai eccedere". Terzo consiglio: "Considerando che in genere la nostra dieta include troppa carne, si può approfittare delle feste per mangiare qualcosa di diverso e preferire il pesce. E' meno calorico, più digeribile e contiene acidi grassi polinsaturi" antiossidanti, 'spazzini' della ruggine che corrode la salute.
Infine, "non dimentichiamo mai la frutta e la verdura, che possono essere utilizzate anche per depurarsi a cena dopo un pranzo troppo abbondante, o all'indomani di una cena fuori regola. E' buona norma intervallare" le 'overdose' di cibo "con un pasto a base di frutta e verdura", insegna Carruba. "In ogni caso - conclude - mai saltare del tutto pranzo o cena. Il ciclo fame-sazietà va sempre rispettato". Anche quando, a luci dell'albero ormai spente, il digiuno sembra l'ultima spiaggia per ridare forma a ciò che forma non ha più.