I bovini si potrebbero trasformare in fabbriche efficientissime di anticorpi per costruire farmaci antitumorali.
Dopo la mungitura, il prelievo del sangue. I nove vitelli clonati in Austria. Nelle loro vene scorrono grandi quantità di un anticorpo che può servire per costruire farmaci antitumorali. Foto: © PNAS. |
Anche alle menti più semplici è chiaro che le mucche producono latte. E - loro malgrado - carne. Ma alcuni ricercatori austriaci vogliono cambiare questa consolidata tradizione. In una ricerca recentemente pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences suggeriscono che le mucche potrebbero essere allevate per produrre farmaci antitumorali.
I ricercatori hanno modificato il codice genetico di alcuni embrioni bovini inserendovi un gene in grado di produrre uno specifico anticorpo (chiamato r28M) che riconosce soltanto le proteine contenute in cellule tumorali (quelle del melanoma dell'uomo) e, contemporaneamente, stimola l'intervento delle cellule del sistema immunitario. I farmaci basati su questo tipo di anticorpi - definiti bispecifici - sono molto efficaci. Ma gli stessi anticorpi sono difficili da produrre su vasta scala. Ecco perché l'esperimento austriaco ha suscitato un certo interesse.
T'amo pio bove. Dagli embrioni modificati sono stati clonati 9 vitellini (vedi foto) nel cui sangue circolano enormi quantità di anticorpi r28M che gli scienziati sono riusciti a estrarre e purificare con notevole facilità.
Si spera, quindi, in questo modo di poter creare produttori naturali (e economici) di questo anticorpo e, quindi, delle medicine ad esso collegate. La ricerca è ancora in fase sperimentale ma i risultati sin qui ottenuti fanno sicuramente ben sperare.
(Notizia aggiornata al 21 aprile 2004)