Il gesso sulla lavagna, una frenata stridente e improvvisa, il pianto insistente di un bambino... certi rumori possono risultare molto fastidiosi. Ma se alcuni suoni hanno il potere di innescare in voi una reazione emotiva talmente negativa e profonda da farvi venire voglia di scappare o di sparire, allora potreste soffrire di misofonia, l'intolleranza verso specifici stimoli sonori. Nel caso sareste in buona compagnia: in base a uno studio scientifico appena pubblicato su PLoS ONE, potrebbe essere affetta da questa condizione una persona su cinque (almeno nel Regno Unito, dove è stata svolta l'indagine).
Non è semplice sensibilità. Per misofonia si intende non solo una ridotta tolleranza a certi suoni ma anche una reazione emotiva molto intensa (di rabbia, disgusto o ansia) in risposta ad essi. Di solito lo stimolo scatenante è un rumore prodotto dal corpo, per esempio da una persona che mastica, tira su col naso, sbadiglia o respira in modo fragoroso, o da un gesto ripetitivo, come il rumore di dita che battono sulla tastiera.
Chi soffre di misofonia potrebbe reagire a questi comuni suoni con reazioni di evitamento, tachicardia, sudorazione esagerata o sentimenti di rabbia verso la persona che li provoca - una gestione che può risultare molto faticosa nella vita quotidiana o nelle relazioni con gli altri.
Fuori il rospo! Silia Vitoratou, psicometrista (cioè una scienziata che si occupa delle misure in psicologia) del King's College London ha sottoposto a 768 persone un questionario per la misura della sensibilità ai rumori, in cui si chiedeva quali suoni trovassero difficili da ascoltare, quale impatto avessero questi rumori per esempio nella loro vita sociale e che tipo di risposta emotiva e di quale intensità avvertissero in queste situazioni.
Più del previsto. Il 18,4% dei partecipanti ha dimostrato di avere sintomi evidenti di misofonia: a differenza degli altri che si dichiaravano semplicemente irritati da alcuni suoni "universalmente" fastidiosi, queste persone si sentivano in trappola e impotenti di fronte a quegli stessi stimoli, salvo poi provare sensi di colpa per le reazioni esagerate o per essersi persi pezzi di vita a causa dell'impatto di quei rumori.
Un disturbo piuttosto comune. Soltanto il 14% di chi era affetto da misofonia aveva sentito parlare di questa condizione prima dell'esperimento. Significa che molte delle persone che ne soffrono non ne sono consapevoli, si sentono sbagliate e probabilmente sole. La speranza di Vitoratou è che far luce sulla prevalenza della misofonia aiuti chi ne è colpito a capire che questo tipo di risposta ai rumori è più diffusa di quanto si creda e che esiste un termine medico per definirla.