Milano, 13 ott. (AdnKronos Salute) - E' stato sfatato il cosidetto 'paradosso dell'obesità', secondo cui le persone in sovrappeso sarebbero più protette nei confronti delle malattie cardiovascolari. Il contrordine arriva da due ricercatori americani, Samuel Preston dell'università della Pennsylvania e Andrew Stokes dell'ateneo di Boston. I due scienziati hanno analizzato i dati di oltre 30.400 partecipanti alla National Health and Nutrition Examination Survey tra il 1988 e il 2011. Si tratta di un campione rappresentativo a livello nazionale, che comprendeva 3.388 persone con malattie cardiovascolari.
Preston e Strokes hanno considerato il rapporto con la bilancia delle persone che hanno preso parte all'indagine durante tutta la vita e non solo per la durata della survey, e correggendo anche alcune variabili incluse negli studi precedenti - in particolare il fattore fumo - sono giunti alla conclusione: l'obesità non protegge dalle malattie cardiovascolari, ma è un fattore di rischio indipendente per queste patologie.
"C'è chi afferma che è un bene essere obeso quando si hanno malattie di questo tipo, perché se si hanno riserve di grasso probabilmente si vivrà più a lungo. E' possibile che possa essere un vantaggio per la salute - afferma Preston, che è anche sociologo alla Penn's School of Arts and Science - Tuttavia abbiamo visto che questo possibile beneficio è annullato dagli svantaggi dell'essere obeso".
Per Stokes, includere la storia del peso è stata una delle chiavi della ricerca. Non farlo sarebbe stato come "classificare come non fumatore una persona che ha smesso il giorno prima dell'inizio dello studio, pur sapendo che in quelle condizioni il rischio rimane anche dopo aver cessato di accendersi sigarette". Questo passaggio ha permesso agli scienziati di avere un gruppo di controllo composto da chi aveva avuto un peso normale per tutta la vita e che è stato considerato a basso rischio.
I ricercatori hanno inoltre notato che chi ha problemi di peso tende meno a fumare, e viceversa. Hanno quindi incluso nel lavoro solo non tabagisti, dimostrando che per gli oversize aumentano indipendentemente i rischi di morte legata a malattie cardiovascolari.
Il team sostiene che i risultati potrebbero migliorare il trattamento di queste patologie. "Immaginiamo - afferma Preston - che i clinici siano quantomeno confusi e, in alcuni casi, possono credere che essere in sovrappeso o obesi sia positivo per le persone con malattie cardiovascolari, diabete e altre condizioni per le quali un paradosso è stato dimostrato". Ictus, malattie renali e pressione alta, per esempio. "I risultati del nostro lavoro potrebbero avere ricadute favorevoli nel processo decisionale clinico - aggiunge Stokes - anche se non pensiamo che si tratti di una vera e propria scoperta".