Roma, 1 ott. (AdnKronos Salute) - Più forte, sano e - si spera - longevo, grazie a un'iniezione di antichissimi batteri della 'vita eterna'. Lo scienziato russo Anatoli Brouchkov è diventato una cavia umana per testare l'efficacia di batteri vecchi di 3,5 milioni di anni. La storia di Brouchkov, capo del Dipartimento di Geocriologia all'Università Statale di Mosca, impegnato nella ricerca del segreto dell'eterna giovinezza, sta facendo il giro del mondo. Lo studioso ha infatti indossato i panni della cavia umana e si è iniettato alcuni batteri che potrebbero rivelarsi un elisir di longevità.
Al centro dello studio - si legge sul 'Telegraph' - un tipo di batteri, chiamato Bacillus F, che affascina gli scienziati perché è sopravvissuto nel permafrost per milioni di anni. Gli scienziati lo hanno testato su topi e cellule del sangue umano, ma questo non era sufficiente per Brouchkov, che ha deciso di iniettarsi i microbi e vedere che succede. Risultato? "Ho iniziato a lavorare più a lungo, e non ho mai avuto una influenza negli ultimi due anni", assicura a 'The Siberian Times'. "Dopo esperimenti di successo su topi e moscerini della frutta, ho pensato che sarebbe stato interessante provare la coltura batterica inattivata".
Secondo il ricercatore il test non presentava pericoli, anche perché il batterio sarebbe in realtà presente in tracce nelle acque della regione. "Il permafrost si sta scongelando - osserva - e credo che questi batteri entrino nell'ambiente, nell'acqua. Così la popolazione locale, il popolo Yakut, per molto tempo ha 'assunto' questi microrganismi con l'acqua, e queste persone sembrano persino vivere più a lungo rispetto ad alcuni altri Paesi. Quindi non c'era pericolo per me". Certo, non si tratta di un esperimento scientifico corretto, ma Brouchkov assicura che i batteri sembrano aver avuto un effetto positivo su di lui.
"Non è stato davvero un esperimento scientifico, quindi non posso professionalmente descriverne gli effetti - precisa - Ma è abbastanza chiaro per me che non ho avuto l'influenza per due anni. Forse ci sono stati alcuni effetti collaterali, ma servirebbero speciali apparecchiature mediche per individuarli. Naturalmente, esperimenti simili devono essere realizzati in clinica, con attrezzature speciali, controlli e statistiche. Allora potremmo dire con chiarezza quali sono tutti gli effetti". Ma anche le ricerche in laboratorio non si sono interrotte. "Dobbiamo capire come questo batterio previene l'invecchiamento", e riuscire a trarre questo meccanismo a nostro vantaggio, conclude lo studioso.