Milano, 15 gen. (AdnKronos Salute) - Un dispositivo ricaricabile, che si impianta chirurgicamente nell'addome e blocca i segnali nervosi inviati dal cervello allo stomaco per accendere la voglia di cibo. E' una sorta di pacemaker spegni-fame l'ultimo reclutato nella lotta all'obesità: il device 'Maestro', che negli Stati Uniti ha ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration. Potranno essere operati pazienti adulti con un indice di massa corporea fra 35 e 45, che oltre all'obesità presentano almeno un'altra malattia correlata (ad esempio il diabete di tipo 2) e nei 5 anni precedenti abbiano cercato almeno una volta di perdere peso sotto la supervisione di un medico, fallendo.
Il dispositivo è composto da un generatore che eroga impulsi elettrici intermittenti, e dai relativi cavi ed elettrodi. In uno studio durato un anno - riferiscono i media americani - 157 adulti obesi sottoposti all'impianto hanno perso l'8,5% di peso in eccesso in più rispetto a 76 pazienti sottoposti a un falso intervento. L'obiettivo del 10% non è stato raggiunto, ma un panel di esperti dell'agenzia regolatoria Usa ha concluso che i benefici dell'impianto superassero i rischi. Tra gli effetti collaterali più significativi nausea, dolore, vomito e complicazioni chirurgiche. Nello studio, circa la metà delle persone che hanno ricevuto Maestro, ha perso almeno il 20% dei chili di troppo e oltre un terzo più del 25%. Il device può essere ricaricato dal paziente e 'ritarato' dal medico.
L'azienda produttrice, EnteroMedics - riporta il 'New York Times' - conta di mettere a disposizione l'impianto nel 20% dei centri statunitensi entro la fine dell'anno. Il prezzo della procedura non è stato diffuso e le assicurazioni non hanno ancora deciso se coprirlo.