Roma, 23 feb. (AdnKronos Salute) - Malattia e Oscar spesso a braccetto nella storia degli Academy Awards. Julianne Moore e Eddie Redmayne, migliori attori protagonisti dell'edizione 2015 della notte delle statuette, sono solo gli ultimi premiati per ruoli in cui gli artisti si confrontano con una patologia invalidante. Moore, in 'Still Alice', è infatti una moglie, madre e insegnante malata di Alzheimer, in lotta contro lo smarrimento derivato dalla malattia, mentre Redmayne è il celebre astrofisico Stephen Hawking che una malattia del motoneurone ha privato sin da giovane prima della mobilità fisica e poi della parola.
Prima di Moore e Redmayne, diversi attori chiamati a interpretare personaggi alle prese con malattie gravi si sono aggiudicati l'ambita statuetta. Solo lo scorso anno, Matthew McConaughey si è guadagnato l'Oscar come miglior attore per 'Dallas Buyers Club', indossando i panni di Ron Woodroof, appassionato di rodeo che scopre di essere malato di Aids e diventa una sorta di 'spacciatore' di terapie sperimentali. L'attore per interpretare questo difficile ruolo ha perso ben 23 kg, rimanendo pelle e ossa e seguendo il suo personaggio fino alla consunzione.
Andando indietro nel tempo e nella storia degli Academy, troviamo l'Oscar 2011 a Colin Firth per la sua interpretazione del balbuziente Giorgio VI d'Inghilterra ne 'Il Discorso del Re'. L'attore si è preparato per molti mesi per interpretare il monarca britannico e il grande impegno ha riscosso il successo sperato.
Indimenticabile è anche 'Mare dentro', la pellicola sull'eutanasia del regista spagnolo Alejandro Amenabar, premiata nel 2005 come miglior film straniero. Anche in quel caso, a fare la fortuna del film fu Javier Bardem che interpretava la vera storia di Ramòn Sampedro, un uomo paralizzato e costretto a letto da un grave incidente, intenzionato a farla finita dopo 25 anni di immobilità. Più di 10 anni prima, nel 1993, uno straordinario Tom Hanks vinse come miglior attore per la sua interpretazione in 'Philadelphia'. La pellicola, dedicata al tema dell'Aids e diretta da Jonathan Demme, commosse tutti, compresi i giurati dell'Academy.