Roma, 5 ott. (AdnKronos Salute) - Dopo le ultime notizie relative alla vicenda della morte di Stefano Cucchi, che hanno "creato notevole preoccupazione nella popolazione di soggetti che soffrono di epilessia", la Società scientifica italiana dell'epilessia (Lice) interviene con alcune precisazioni. "La morte improvvisa è un evento che si può verificare in qualsiasi persona nel corso della vita. E' un evento molto raro, più frequente nelle persone con epilessia (nelle quali assume l'acronimo inglese di Sudep), in particolare in certe forme della patologia e in alcune fasce di età. Occorre quindi non confondere il concetto di morte improvvisa - dicono gli esperti - con quello utilizzato in tutti i titoli di "Epilessia improvvisa", privo di significato dal punto di vista medico".
Inoltre il parere dei periti del Gip, "che avrebbero motivato la morte del signor Cucchi sulla base di una crisi epilettica - continuano gli specialisti - non può essere valutato in modo specifico da noi esperti di epilessia, non conoscendo di quale forma lo stesso soffrisse, i farmaci assunti in cronico, eccetera". Quanto alla Sudep, si tratta di una morte improvvisa, inaspettata, in paziente con epilessia, non traumatica e non dovuta ad annegamento, che si determini con o senza la presenza di testimoni, con o senza l’evidenza di una crisi epilettica, non dovuta a stato di male epilettico e in cui il riscontro autoptico non evidenzia alterazioni strutturali o tossicologiche responsabili della morte, si legge sul sito della Lice.
L’incidenza è diversa in rapporto al tipo di popolazione studiata e varia da 0,35casi/1000/ anno nei pazienti con epilessia di nuova insorgenza e nei pazienti in remissione a 3-9/1000/anno nei pazienti con epilessia cronica e refrattaria.