Roma, 23 set. (AdnKronos Salute) - Un bastone-deambulatore tecnologico, che dialoga con lo smartphone della persona con sclerosi multipla, legge la temperatura esterna, ricorda di prendere i farmaci e, in caso di bisogno, può effettuare chiamate di emergenza. Ma anche App di geolocalizzazione, wearable hi-tech e piattaforme di sharing: sono le idee del primo bootcamp 'TechCare: dalla cura al prendersi cura', illustrate ieri nel Tag di Genova in occasione del primo appuntamento organizzato per migliorare la vita delle persone con sclerosi multipla, lanciato da Sanofi Genzyme insieme a Talent Garden e Aism (Associazione italiana sclerosi multipla). Proprio il bastone hi-tech si è aggiudicato la vittoria, in questa speciale gara di tecnologie.
Persone con sclerosi multipla, medici, infermieri, caregiver e startupper si sono riuniti in una giornata intensa di lavoro, per rispondere a sfide concrete e quotidiane, sperimentate ogni giorno dai malati. Sfide che possono essere superate con l'aiuto della creatività e dell'ingegno. Le idee del primo bootcamp TechCare raccontano la storia possibile di una tecnologia amica: tascabile, o da indossare, che permette maggiore accessibilità e inclusività. Perché non ci sono solo diagnosi e terapia per le persone con sclerosi multipla, ma anche ascolto e soluzioni su misura per migliorare le loro condizioni di vita quotidiana.
Un incontro che ha prodotto cinque idee hi-tech per la sclerosi multipla: c'è il wearable hi-tech che misura il battito cardiaco, monitora lo stile di vita, l'ingerimento di liquidi e la dieta alimentare, prevenendo le incontinenze urinarie. E in più geolocalizza i servizi igienici pubblici più vicini.
C'è poi l'App delle barriere architettoniche, che seleziona le strutture turistiche e mediche nel mondo attente alla disabilità. Ma anche la 'feature' da integrare in Google Maps, che permette alle persone con sclerosi multipla di scegliere il percorso a piedi più accessibile per loro e di condividerlo con potenziali compagni di viaggio. Oltre all'App di geolocalizzazione che consente di ricevere consigli utili da altri utenti connessi che hanno bisogni simili: il tutto per una migliore mobilità.
Infine il progetto vincente: il bastone-deambulatore che dialoga con lo smartphone, legge la temperatura, ricorda i farmaci da prendere e può effettuare chiamate di emergenza. E ancora: sta in piedi da solo, è solido e sicuro, oltre ad essere multitasking, caratteristiche importanti per le persone con sclerosi multipla.
Al team vincitore andrà una serie di servizi erogati da Talent Garden e la possibilità per gli startupper di partecipare alla Maker Faire di Roma, l'evento sull'innovazione in programma dal 14 al 16 ottobre.
Tutte le idee saranno poi inserite nella piattaforma online della campagna europea The World Vs.MS, promossa da Sanofi Genzyme.
TechCare è stato arricchito dagli interventi di innovatori, visionari, persone dalle idee geniali declinate con le tecnologie digitali. Fra loro Alessandro Rimassa, Tag Innovation School, il farmacista Edoardo Schenardi e Laura Rossi, studentessa dottoranda in tecniche radiologiche ma anche paziente oncologica da un anno e mezzo. Dopo la diagnosi di linfoma di Hodgkin ha pensato di creare l'App 'H-Maps' per orientare i pazienti nel percorso di cura.
Tech Care è partito da 'Vs.MS', una ricerca che ha coinvolto oltre 1.000 persone con sclerosi multipla recidivante e circa 600 caregiver in 7 Paesi nel mondo: Stati Uniti, Canada, Francia, Italia, Spagna, Regno Unito, Australia. La ricerca è stata realizzata da Sanofi Genzyme con il contributo e la guida di un comitato scientifico composto dai principali neurologi del mondo. L'indagine ha indagato in diversi ambiti, tra cui la sfera lavorativa, le relazioni interpersonali e l'intimità, le capacità cognitive, i sintomi fisici e il carico emotivo sui caregiver. I risultati hanno rivelato l'impatto della malattia nella vita di tutti i giorni, anche di chi si prende cura dei pazienti: un malato con sclerosi multipla su due si sente limitato da depressione e ansia, uno su tre si isola per mantenere la propria malattia nascosta.
E ancora, il 53% delle persone con sclerosi multipla ritiene che i problemi legati alla memoria creino enormi difficoltà quotidiane, più del 40% evita di parlarne e non riesce a dedicarsi ai lavori domestici perché troppo affaticato. Ma anche chi è più vicino al paziente lamenta delle conseguenze per la propria quotidianità: una persona su due che ha una relazione con una persona con sclerosi multipla riferisce che la malattia ha avuto un forte impatto sulla vita sessuale, un caregiver su due non parla della paura legata alla progressione della sclerosi multipla sulla persona che assiste e ritiene che occuparsene sia la più grande preoccupazione della propria vita.