Roma, 19 ago. (AdnKronos Salute) - Organizzare i flussi di migrazione dai porti di partenza. E' la proposta dei medici cattolici che chiedono di "strutturare un servizio marittimo gratuito o semi-gratuito per i migranti la cui identificazione dovrebbe avvenire all’imbarco e non all’approdo, con notevole risparmio di uomini, mezzi e risorse", dice Filippo Maria Boscia, presidente nazionale dell’Associazione medici cattolici italiani.
"La non conoscenza certa dei singoli porti di imbarco sembra essere la beffa più grande per la comunità internazionale che di fatto agevola imprenditori impietosi e opportunisti e scafisti violenti come gli unici a porre in atto una professione atroce in risposta a un bisogno reale, dolente e urgente di fuggire dalle guerre", aggiunge Boscia.
"Un simile piano, finanziato dall’Ue nell’ambito di progetti ad hoc, non e’ difficile da organizzare e gestire - dice ancora Boscia - se si tende a un uso credibile delle risorse. L’Amci garantirebbe controlli clinici e tutela della salute dei migranti a titolo esclusivamente solidale e gratuito e in modo coordinato con tutte le associazioni che gia’ operano lodevolmente da tempo su questo fronte. Cosa ostacola il provare a conoscere alla partenza il Paese preferito dal migrante e cercare di organizzarne ordinariamente il trasferimento e la sua ricollocazione? E' un’utopia questa proposta? Non e’ meglio del silenzio?", si chiede Boscia.
"I medici cattolici - conclude - sono in prima fila per abbattere questo muro di omertà e intendono ringraziare sin da ora i vescovi italiani attraverso il cardinal Angelo Bagnasco per la quotidiana sollecitudine con cui affrontano le delicate questioni anche dell’immigrazione e condividono in pieno la proposta che siano le istituzioni sovranazionali ad affrontare in modo deciso il dramma che si consuma ogni giorno nel Mediterraneo".