Fiocco rosa o fiocco azzurro? Fino a non molto tempo fa per saperlo occorreva pazientare fino al secondo trimestre di gravidanza, ma da qualche anno un nuovo test - lo screening prenatale non invasivo basato sul DNA (Non Invasive Prenatal Testing, NIPT) - permette di saperlo già a 8 settimane di gestazione. Il test analizza, con un semplice prelievo del sangue, i frammenti di DNA fetale che circolano liberi nel sangue materno.
Il test non diagnostico, ma di screening, è per ora usato, più che per la determinazione del sesso del feto, per analizzare la probabilità che sia affetto dalle più comuni anomalie di numero dei cromosomi non sessuali, come la trisomia 21 (sindrome di Down).
Rapido e (quasi) indolore. Ora il test è diventato ancora più immediato: basta una goccia di sangue prelevata dalla punta delle dita della madre per determinare il genere del nascituro. I ricercatori del Sabin Laboratory, azienda brasiliana specializzata in diagnostica medica, hanno dimostrato che una puntura superficiale come quella della penna pungi-dito usata per misurare la glicemia è sufficiente per stabilire il sesso del feto con un'accuratezza del 100%: il test è stato effettuato su 100 donne all'ottava settimana di gravidanza.
Trova l'intruso. Nella goccia di sangue prelevata è stata effettuata la ricerca del cromosoma Y, presente solo nel DNA maschile. Quando è presente, il feto è maschio, quando è assente si è in attesa di una femmina. Ora il team verificherà se la stessa rapida procedura possa valere per escludere la sindrome di Down.
Pro e contro. Più che a soddisfare la curiosità dei genitori, il test servirà per monitorare le gravidanze a rischio di malattie genetiche strettamente legate al sesso di appartenenza: per esempio, solo i maschi ereditano la distrofia di Duchenne da una madre portatrice sana. Tuttavia, un NIPT semplificato potrebbe favorire i casi di aborto selettivo in base al genere del bambino, già diffusi in alcuni Paesi del mondo (come India e Cina). Sapere precocemente se si aspetta una bambina rischia di rendere la pratica più comune.