Tra le misure anti covid, la normale mascherina di tipo chirurgico è una buona protezione per gli altri, perché, se indossata bene, ferma la diffusione nell'ambiente delle goccioline grandi e piccole del respiro, della tosse, degli starnuti... È dimostrato scientificamente, e nonostante questo c'è chi non crede per nulla alle mascherine, e con queste persone dobbiamo purtroppo fare i conti - perché in ultima analisi non difendono la loro libertà di girare a volto scoperto, ma quella di poter contagiare tutti quelli con cui vengono a contatto, se sono a loro volta contagiati.
Una piccola difesa anche contro queste persone potrebbe però esserci: la mascherina può essere una protezione anche per chi la indossa, stando a uno studio pubblicato sul Journal of General Internal Medicine. L'autrice, Monica Gandhi (università della California), intervistata da Nautil.us, ha dichiarato che «indossare la mascherina riduce la dose di virus con cui si viene a contatto, portando, eventualmente, a infezioni più lievi o addirittura asintomatiche».
Incrociare sconosciuti infetti. Nonostante si sia recentemente tornato a discutere di resistenza del coronavirus sulle superfici, il modo più facile per infettarsi è per via aerea, stando a contatto con un infetto. Tuttavia, «incrociare per strada una persona che non indossa la mascherina non ci espone a un rischio di contagio», rassicura Gandhi: «perché il rischio esista, dovremmo passare almeno 15 minuti a meno di due metri di distanza da quella persona». Più tempo passa (senza mascherina e distanziamento) più aumenta il rischio di contagio, perché aumenta la carica virale nell'ambiente.
Nuvole di virus. Un altro dubbio comune è quello sulla capacità delle particelle virali di SARS-CoV-2 di rimanere sospese nell'aria "intrappolate" in aerosol: possiamo infettarci camminando attraverso una "nuvola" di virus, creata magari da qualcuno che ha tossito o parlato prima in quella stessa area? All'aperto è molto difficile (il virus viene disperso e neutralizzato rapidamente), ma in luoghi chiusi e affollati è più facile che avvenga il contagio: «I luoghi dove sono stati rilevati maggiori casi di contagi sono i ristoranti, dove la mascherina per forza di cose non si mette».
Mascherine e asintomatici. Diversi studi condotti sulle cavie e una ricerca pubblicata lo scorso agosto sull'International Journal of Infectious Diseases, dimostrano che essere esposti a una maggiore quantità di particelle virali aumenta il rischio di contrarre la CoViD-19 in forme gravi.
Indossare la mascherina riduce di molto la possibilità di venire contagiati (dell'80-85% con le mascherine chirurgiche o in tessuto) e, riducendo la quantità di particelle virali con le quali si entra in contatto, se l'infezione avviene è più probabilmente lieve o asintomatica.
«Su alcune navi da crociera dove si sono verificati dei focolai, l'uso delle mascherine ha fatto sì che aumentasse il numero dei contagi asintomatici». E questo, sostiene l'esperta, sarebbe un bene: contraendo un'infezione lieve o asintomatica, si è comunque immuni al coronavirus (anche se probabilmente per poco tempo). In attesa di un vaccino, non ci resta che proteggere naso e bocca, mantenere le distanze, lavarci le mani e sperare così di rallentare la corsa del coronavirus.