La malattia del sonno (tripanosomiasi africana) tiene in scacco i ricercatori da decenni, con il suo andamento altalenante. Oggi si stima che l'infezione di origine parassitaria tipica di alcune aree dell'Africa sub-sahariana colpisca dalle 7.000 alle 10.000 persone all'anno, ma periodicamente sembra sparire del tutto, salvo poi ricomparire negli stessi villaggi - senza spiegazione apparente - qualche mese più tardi.
Ora uno studio pubblicato sulla rivista eLife fornisce una spiegazione a questo curioso andamento: il parassita responsabile della tripanosomiasi si nasconderebbe, silente, sulla pelle dell'uomo.
Sonno mortale. La forma più comune di malattia del sonno africana è causata da un parassita, il Trypanosoma gambiense, inoculato all'uomo con la puntura di un insetto, la Glossina palpalis, comunemente chiamata mosca tse-tse. Il contagio comporta una lunga lista di sintomi di gravità progressiva, come emicrania, tremori, febbre, ingrossamento di ghiandole e linfonodi e una sonnolenza anomala che nel tempo, se la malattia non viene curata, si trasforma in coma.
Facile passaggio. Qualche anno fa, mentre studiava la diffusione di questa malattia sui topi, la parassitologa Annette MacLeod dell'università of Glasgow (Scozia) notò un parassita farsi largo nella pelle di un animale. Mentre le zanzare attingono direttamente al sangue delle loro "prede", la mosca tse-tse scava nelle loro carni, dando l'opportunità a eventuali parassiti che si annidino sulla pelle di usarla come vettore di diffusione.
Escamotage. MacLeod ha così pensato di indagare la presenza del Trypanosoma gambiense anche sulla pelle umana, ma la recente diffusione di Ebola non consentiva studi in Guinea, l'area presa in esame dalla scienziata. Così la ricercatrice si è affidata a un database su oltre 1000 pazienti fornito dai colleghi della Repubblica Democratica del Congo e relativo a un'altra malattia parassitaria: la cecità fluviale.
ospiti ignari. Su alcuni campioni di pelle di persone che risultavano negative alla malattia del sonno, MacLeod ha comunque rilevato tracce del parassita responsabile. Ulteriori studi sui topi hanno confermato che anche gli animali che non portano traccia dell'infezione nel sangue, possono ugualmente trasmetterla alla mosca tse-tse, se hanno parassiti sulla pelle.
Cercate anche lì. L'ipotesi dunque è che la pelle costituisca una riserva asintomatica di potenziali parassiti responsabili della tripanosomiasi, e che come tale vada indagata quando si fanno screening sulla malattia. Se lo studio venisse confermato, potrebbe dare una decisa accelerata ai tentativi di eradicazione dell'infezione.