Roma, 2 gen. (AdnKronos Salute) - Domani scatta la caccia ai saldi. "Cinque milioni di italiani avvertiranno quell'irrefrenabile desiderio di acquistare qualsiasi oggetto o indumento a prezzo ribassato posto in bella mostra nelle vetrine. Il momento di massima espressione di una patologia, lo shopping compulsivo ossessivo che colpisce l'8% dei connazionali". Lo afferma la psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano. "Per poter guarire - continua - è importante riconoscere di avere un problema, dettato da una ricerca costante di gratificazione emotiva con cui colmare dei vuoti".
Secondo Cucchi all'origine del problema "c'è un costante bisogno di gratificazione emotiva, riversata nell’acquisto spasmodico. Le persone che soffrono di tale disagio un po' come gli alcolisti, un po' come i giocatori d'azzardo, non possono fare a meno di comprare. Seppur reputino il comportamento del tutto disfunzionale, alla fine non riescono a sottrarsi. Il meccanismo - sottolinea lo psichiatra - che lega tutti noi allo shopping compulsivo, ovvero quello patologico, è la gratificazione emotiva di cui abbiamo bisogno costantemente. La cosa in sé è fisiologica fino a che manteniamo la facoltà di scegliere. Quando le nostre giornate vengono scandite dall'acquisto come unica forma di gratificazione a quel punto è evidente il problema".
Ecco infine i 4 consigli dello psichiatra per non farsi sconfiggere dallo shopping compulsivo e vivere con serenità i saldi: 1) Goditi i piccoli momenti; imparare a gratificarsi sempre nelle giornate, concedendosi piccole coccole in varie forme, ci aiuterà a ritrovare un equilibrio con una parte di noi che esiste e va rispettata e, soprattutto, ascoltata 2) Facciamoci una domanda e diamoci una risposta; porsi sempre la domanda 'Le cose che faccio e che mi pesano potrei farle diversamente?' o 'E' proprio quello che voglio o è qualcosa che sto subendo?'. Abbiamo sempre una alternativa e spesso ci costringiamo a fare cose che alla fine non ci rendono felici.
E ancora, 3) Il primo passo è piacersi; dobbiamo imparare a piacerci, non siamo perfetti e spesso le nostre aspettative devono essere viste come opportunità e non come esami da centrare, come stimoli alla crescita, non sentiamoci sbagliati perché non otteniamo ciò che gli status sociali ci impongono. Apprezziamoci anche con i nostri difetti 4) Affronta le tue paure; non evitiamo le nostre paure ma guardiamole dritte negli occhi: questo ci farà sentire molto più forti. Non cadiamo nella tentazione di mentire a noi stessi nascondendoci le nostre fragilità, sarebbe solo l'ennesimo autogol.